Mattinata amara per i visitatori dei Parchi Archeologici di Paestum e Velia, rimasti chiusi oggi – e lo saranno per tutti i lunedì fino al 15 dicembre. Solo l’8 dicembre, giorno dell’Immacolata, i due siti apriranno regolarmente. Una misura inattesa che ha lasciato perplessi turisti e operatori: questa mattina, davanti agli ingressi – come riporta Stile Tv – si sono formati gruppi di visitatori increduli, tra cui tre bus di comitive provenienti da Canada, Germania e Danimarca, che avevano prenotato e pagato le visite con largo anticipo.
Il provvedimento, comunicato solo tramite un breve avviso sul sito e sui canali social ufficiali, non è accompagnato da motivazioni dettagliate. Fonti interne parlano di un piano di aggiornamento professionale per il personale disposto dal Ministero della Cultura, diretto da Alessandro Giuli, ma la scelta di chiudere i siti per due mesi ha sollevato critiche. In altre realtà museali italiane, infatti, la formazione sarebbe stata organizzata senza interrompere l’accesso del pubblico.
La decisione arriva in un momento già delicato per i due poli archeologici del Cilento, che negli ultimi anni stanno registrando un calo di presenze e incassi. I numeri ufficiali del Ministero – come riporta Stile Tv – raccontano un arretramento evidente: Paestum e Velia si piazzano al 20° posto tra i siti più visitati in Italia nel 2024, con 450.677 ingressi e un introito di poco superiore ai 2,7 milioni di euro. Solo tre anni fa erano nella top ten, con oltre 216 mila visitatori nel 2021, poi 391 mila nel 2022 e più di mezzo milione nel 2023.
Un trend negativo che preoccupa le istituzioni locali e gli operatori del turismo culturale, che ora chiedono una gestione più attenta e una maggiore programmazione per evitare che i Parchi di Paestum e Velia — simboli del patrimonio archeologico del Sud — continuino a perdere terreno rispetto a giganti come Pompei, la Reggia di Caserta e il Museo Archeologico Nazionale di Napoli.