Sembravano semplici strumenti da scrittura, ma dietro l’aspetto innocuo si nascondeva un micidiale inganno. Due penne-pistola, perfettamente funzionanti, sono state scoperte dai carabinieri nel corso di una perquisizione nell’abitazione di un 27enne salernitano, già noto alle forze dell’ordine.
L’operazione è scattata nell’ambito di un’attività di controllo del territorio. Durante la perquisizione domiciliare, i militari si sono trovati davanti a un vero e proprio arsenale: un fucile a gas compresso calibro 4.5 mm, una pistola a salve semiautomatica, munizioni di vario calibro — cinque proiettili veri e quarantasette a salve — e un bilancino di precisione accanto a tre involucri contenenti complessivamente 26,6 grammi di cocaina.
Ma la scoperta più inquietante è avvenuta quando l’attenzione dei carabinieri si è posata su una scatola rossa sul comodino. Al suo interno, due penne metalliche color argento, all’apparenza identiche a quelle comuni, si sono rivelate invece armi da fuoco vere e proprie: una calibro .22 e l’altra calibro 6,35. All’interno del fusto era stato ricavato un alloggiamento per i proiettili, mentre il meccanismo di sparo si azionava tirando la testina, proprio come un colpo di scena da film di spionaggio.
Le armi, insieme alla droga e al materiale rinvenuto, sono state sequestrate. Il giovane è stato arrestato e trasferito in carcere, con l’accusa di detenzione illegale di armi e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
Le indagini proseguono per accertare la provenienza delle penne-pistola e verificare se l’uomo avesse contatti con reti di traffico d’armi più ampie.