28 Ottobre 2025

Le radici dell’eccellenza: uomini e donne che hanno fatto grande il Cilento

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Le radici dell’eccellenza: uomini e donne che hanno fatto grande il Cilento

Il Cilento, terra di luce e di silenzi antichi, è un crocevia di civiltà che nei secoli ha saputo generare pensatori, artisti, scienziati e patrioti. In ogni borgo, tra i resti di Velia e i santuari arroccati, si respira la memoria di uomini e donne che hanno scritto pagine indelebili della storia italiana. Questa è una terra che non dimentica, che tramanda, che racconta.


Parmenide: il filosofo che cambiò il pensiero occidentale

Nel VI secolo a.C., ad Elea — l’attuale Velia, cuore pulsante della Magna Grecia cilentana — nacque Parmenide, il padre della filosofia dell’essere. Fondò la Scuola Eleatica, una delle più importanti dell’antichità, e con il suo trattato Sulla natura gettò le basi della metafisica.

Il suo celebre principio, «l’essere è e non può non essere», ha segnato la storia del pensiero umano, influenzando Platone, Aristotele e tutti i filosofi che vennero dopo. Velia, con i suoi resti archeologici e la suggestione del mare, resta oggi un luogo simbolo per chi desidera riscoprire le origini della filosofia occidentale.


Zenone e i paradossi che sfidarono il tempo

Allievo di Parmenide, Zenone di Elea lasciò ai posteri una delle eredità più affascinanti del pensiero logico: i suoi paradossi. Quello di Achille e la tartaruga o della freccia immobile continuano ancora oggi a interrogare studiosi di logica e matematica.

Attraverso i suoi ragionamenti, Zenone dimostrò quanto sia sottile il confine tra percezione e realtà, trasformando il Cilento in una delle culle più straordinarie della filosofia mondiale.


Murat, i Capozzoli e il sogno di libertà

Secoli più tardi, il Cilento divenne teatro di rivoluzioni e ideali di giustizia. Durante il regno di Gioacchino Murat, tra il 1808 e il 1815, le idee liberali trovarono terreno fertile proprio in queste terre.

Nel 1828, con la rivolta dei fratelli Capozzoli, il Cilento si fece simbolo di resistenza contro il potere borbonico. Quella ribellione, pur soffocata nel sangue, accese la scintilla del riscatto che avrebbe accompagnato il popolo cilentano fino all’Unità d’Italia.


Mazzini, Pisacane e la spedizione di Sapri

Il vento del patriottismo soffiò forte sulle coste cilentane anche nel 1857, quando Carlo Pisacane, ispirato dagli ideali repubblicani di Giuseppe Mazzini, sbarcò a Sapri per dar vita a una spedizione destinata a restare nella storia.

L’impresa fallì, ma il sacrificio degli uomini di Pisacane divenne un inno alla libertà, raccontato nei versi della celebre Spigolatrice di Sapri. Il Cilento, ancora una volta, fu protagonista di un’Italia che stava nascendo.


Paolo De Matteis, il genio barocco di Piano Vetrale

Tra le personalità artistiche più luminose del Seicento cilentano spicca Paolo De Matteis (1662-1728), nato a Piano Vetrale. Pittore raffinato del periodo barocco, lavorò per le corti di Napoli, Roma e Parigi, lasciando opere di straordinaria intensità.

Le sue tele, caratterizzate da una straordinaria padronanza della luce e del colore, sono custodite in chiese e musei di tutta Europa. Nel suo paese natale, oggi noto anche per i murales dedicati all’arte, la memoria del maestro continua a vivere tra le strade e le piazze.


Antonio Maria De Luca: il volto ribelle del brigantaggio

Dopo l’Unità d’Italia, il Cilento conobbe un periodo di forti contrasti sociali. In questo contesto si inserisce la figura di Antonio Maria De Luca, uno dei più noti briganti cilentani.

Per alcuni fu un fuorilegge, per altri un eroe del popolo che difendeva la propria terra dalle ingiustizie. Le sue vicende, tramandate nei racconti contadini, rievocano il lato più drammatico e umano del brigantaggio postunitario, testimonianza di un Sud che lottava per non essere dimenticato.


Angelo Maria Ricci, il medico di Vallo che illuminò la scienza

Nel XIX secolo, Vallo della Lucania diede i natali a Angelo Maria Ricci, medico e accademico di fama nazionale. I suoi studi di anatomia e medicina contribuirono a far progredire la scienza medica italiana.

Ricci rappresenta l’immagine di un Cilento che non è solo culla di pensatori e artisti, ma anche di scienziati capaci di innovare e di lasciare un’eredità duratura nel mondo accademico.


Un’eredità che attraversa i secoli

Il Cilento è una terra che non dimentica i propri maestri. Dai filosofi di Elea ai rivoluzionari del Risorgimento, dagli artisti barocchi ai ricercatori moderni, ogni generazione ha aggiunto un tassello alla sua identità culturale.

Raccontare questi personaggi significa riscoprire l’anima profonda di un territorio che ha saputo essere culla di civiltà, laboratorio di pensiero e custode di valori universali.

Visitare il Cilento oggi non è solo un viaggio tra mare e montagna, ma un percorso nella memoria: quella di una terra che ha insegnato al mondo il coraggio delle idee e la bellezza della conoscenza.

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