29 Ottobre 2025

Il ritorno del minimalismo, la moda si spoglia dell’eccesso

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Il ritorno del minimalismo, la moda si spoglia dell’eccesso

Per decenni la moda ha vissuto di eccessi. Loghi in vista, colori accesi, silhouette esasperate, contrasti studiati per catturare l’attenzione in un mondo sempre più visivo e competitivo. Ma oggi, dopo anni di sovraesposizione digitale e saturazione estetica, il settore sembra aver premuto “reset”.

Sulle passerelle di Milano, Parigi e Copenaghen, è tornato a imporsi un linguaggio sobrio, essenziale, quasi meditativo. Lo chiamano quiet tailoring, altri parlano di minimalismo emotivo: in entrambi i casi, è la risposta di un pubblico che cerca autenticità, qualità e durata nel tempo.

A guidare questo ritorno all’essenziale sono maison come Bottega Veneta, The Row, Jil Sander, Ferragamo e Lemaire. Abiti dalle linee pulite, giacche destrutturate, pantaloni che scivolano morbidi sul corpo, palette neutre dominate dal beige, dal ghiaccio, dal panna e dal nero. Nessun logo, nessuna ostentazione: solo materia, taglio e costruzione.

Un nuovo modo di intendere il lusso, che non ha bisogno di farsi vedere per essere riconosciuto.

«La vera eleganza non è farsi notare, ma farsi ricordare», diceva Giorgio Armani negli anni Ottanta. Quella frase, oggi, sembra profetica. Il minimalismo contemporaneo non è un ritorno nostalgico agli anni ’90, ma una riflessione culturale sul nostro tempo: un’epoca in cui l’immagine è ovunque, ma il significato si è rarefatto.

In un mondo iperproduttivo e rumoroso, la moda risponde con il silenzio stilistico: capi costruiti per durare, materiali tattili e scelte cromatiche che trasmettono calma. La nuova eleganza è quasi invisibile — ma profondamente percepibile.

Il fenomeno ha anche radici economiche e sociali. Dopo la crisi climatica e la pandemia, i consumatori cercano autenticità e investimento emotivo nei propri acquisti. I capi minimalisti, oltre a essere versatili, incarnano una sorta di “lusso etico”: meno consumo, più sostanza.

Secondo uno studio del Global Fashion Report 2025, il 68% degli acquirenti della fascia premium dichiara di preferire capi “senza tempo” e di alta qualità rispetto a quelli legati a tendenze stagionali. Non si tratta solo di estetica, ma di un nuovo codice di comportamento: il potere dell’understatement come risposta all’iperbole visiva dei social.

Foto tratta da qui

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