Cosa accade quando, al momento dell’imbarco, un passeggero si presenta senza carta d’identità? La domanda è frequente, soprattutto durante i periodi di maggiore affluenza negli aeroporti. Le regole variano a seconda della destinazione, del tipo di volo e dei documenti effettivamente in possesso del viaggiatore.
Secondo le norme vigenti, per i voli nazionali le compagnie aeree possono accettare documenti di riconoscimento equipollenti, tra cui la patente di guida rilasciata in Italia. In questi casi, la decisione finale spetta comunque alla compagnia, che deve poter verificare l’identità del passeggero in modo certo prima di consentire l’imbarco.
Situazione diversa per i voli internazionali. Per viaggiare all’interno dell’Unione Europea è necessario essere in possesso di carta d’identità valida per l’espatrio oppure passaporto. La patente, in questo contesto, non è considerata un documento idoneo all’espatrio e non consente di superare i controlli di sicurezza e frontiera. L’eventuale assenza del documento richiesto comporta la negazione dell’imbarco.
Nel caso in cui un passeggero si accorga solo in aeroporto di aver dimenticato la carta d’identità o il passaporto, le opzioni sono limitate:
– per voli nazionali, tentare l’imbarco esibendo la patente e, se richiesto, ulteriori documenti non ufficiali (come tessere nominative) che possano supportare la verifica dell’identità;
– per voli internazionali, recarsi presso il posto di Polizia di Frontiera per valutare la possibilità di ottenere un documento provvisorio di viaggio, rilasciato solo in condizioni specifiche e dopo verifica dei requisiti.
Le compagnie ricordano che è sempre responsabilità del viaggiatore presentarsi ai controlli con un documento valido. In caso contrario, la perdita del volo è quasi inevitabile.



