10 Novembre 2025

Saphira, la tartaruga più rara del Mediterraneo torna libera

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Saphira, la tartaruga più rara del Mediterraneo torna libera

Saphira, un rarissimo esemplare della tartaruga marina di Kemp, salvata dall’inquinamento da plastica e rilasciata nelle acque cristalline della Costiera Amalfitana. Dopo cure intensive e una straordinaria battaglia per la sopravvivenza, Saphira, un esemplare unico della tartaruga marina più rara al mondo, è tornata a solcare le acque del Mar Tirreno. La sua liberazione, avvenuta a Praiano, è un potente simbolo dell’impatto devastante dell’inquinamento da plastica e un richiamo cruciale all’importanza della conservazione marina. Saphira è una Lepidochelys kempii, nota come tartaruga di Kemp o tartaruga bastarda, una specie classificata come “in pericolo critico” dalla IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura). Trovarne un esemplare nel Mediterraneo è un evento eccezionale, quasi un miracolo.

La sua odissea era iniziata lo scorso giugno, quando Saphira fu recuperata in condizioni critiche proprio al largo di Praiano. La causa del suo malessere? I pericoli invisibili e onnipresenti della plastica che soffocano i nostri mari. Ingredita o impigliata nei detriti galleggianti, la tartaruga era in serio pericolo di vita, con gravi compromissioni che richiedevano un intervento immediato e specialistico. Questa triste realtà ci ricorda quanto sia vulnerabile il nostro ecosistema marino e quanto l’inquinamento da plastica rappresenti una minaccia costante anche per le incontaminate coste del Cilento.

Fortunatamente, Saphira è stata affidata alle mani esperte della Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli, un’eccellenza nel campo della ricerca e della conservazione marina. Presso il loro Centro Ricerche Tartarughe Marine di Portici, un team dedicato di biologi e veterinari ha lavorato incessantemente per un anno intero. Un percorso lungo e difficile, fatto di cure intensive, alimentazione controllata e monitoraggio costante, che ha permesso a Saphira di recuperare forza e salute, preparandola per il suo grande ritorno a casa.

Il momento della liberazione è stato carico di significato ed emozione. Saphira è stata delicatamente riportata in mare. Ma prima di salutarla, gli scienziati hanno applicato un trasmettitore satellitare sul suo carapace. Questo dispositivo avanzato permetterà di tracciare le sue rotte future, fornendo dati preziosi e finora sconosciuti sui movimenti di questa rarissima specie nel vasto e complesso ecosistema del Mediterraneo. Ogni suo spostamento sarà un tassello in più nella comprensione delle sue abitudini, contribuendo a strategie di conservazione sempre più mirate ed efficaci, con ricadute positive anche per la tutela delle specie marine che frequentano le nostre acque cilentane.

Foto: Tartapedia

In Sintesi: I Punti Chiave

  • Saphira è una tartaruga di Kemp (Lepidochelys kempii), la specie più rara al mondo e classificata come “in pericolo critico”.
  • È stata ritrovata in condizioni critiche al largo di Praiano (Costiera Amalfitana) a causa dell’ingestione e impigliamento in plastica.
  • Dopo un anno di cure intensive presso la Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli, è stata liberata con successo.
  • Un trasmettitore satellitare traccia i suoi spostamenti, fornendo dati cruciali per la conservazione della specie.
  • La sua storia è un potente richiamo all’azione contro l’inquinamento da plastica, un problema che affligge anche le coste del Cilento, necessitando un impegno collettivo per la tutela del nostro prezioso patrimonio marino.
  • Saphira è un esemplare di Lepidochelys kempii, o tartaruga di Kemp, la specie più rara di tartaruga marina al mondo, classificata come “in pericolo critico”. La sua presenza e il suo salvataggio nel Mediterraneo sono eventi eccezionali.
  • È stata recuperata al largo di Praiano, in Costiera Amalfitana. Il suo stato critico era dovuto all’ingestione e all’impigliamento nei detriti plastici marini, un problema crescente per la fauna marina.
  • Ha trascorso un anno di cure intensive e specialistiche presso il Centro Ricerche Tartarughe Marine della Stazione Zoologica Anton Dohrn di Portici, dove un team dedicato ha lavorato al suo completo recupero.
  • La storia di Saphira è un forte monito sull’impatto dell’inquinamento da plastica, un problema che minaccia anche le meravigliose e delicate coste del Cilento. Sottolinea l’importanza di proteggere la nostra biodiversità marina, un patrimonio condiviso e riconosciuto anche dal Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni.
  • Possiamo ridurre il consumo di plastica monouso, partecipare a iniziative di pulizia delle spiagge, sostenere associazioni ambientaliste e sensibilizzare chi ci circonda sull’importanza di comportamenti responsabili per la salvaguardia del mare. Ogni azione locale ha un impatto globale.
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