È stata confermata in appello la condanna a due anni di reclusione per la maestra accusata di aver maltrattato alcuni bambini dell’asilo di Salitto, frazione di Olevano sul Tusciano. La sentenza, pronunciata ieri dalla Corte d’Appello di Salerno, è stata firmata dai giudici Silvana Clemente (presidente), Stefano Berni Canani e Pietro Giocoli.
La pena, sospesa, riguarda episodi denunciati da cinque famiglie, difese dagli avvocati Daniele Olivieri e Gennaro Pellegrino. L’insegnante, assistita dal legale Nicola Naponello, era già in pensione al momento del processo, ma resterà interdetta dai pubblici uffici e dovrà risarcire i danni alle famiglie in sede civile.
Durante l’appello, il procuratore generale Russo aveva chiesto la derubricazione del reato, ma la Corte ha confermato la decisione di primo grado: due anni di reclusione, con le stesse accuse di maltrattamenti e abuso dei mezzi di correzione.
Secondo le indagini, condotte dai carabinieri di Battipaglia, i fatti risalgono a circa undici anni fa. I bambini, di età compresa tra i tre e i cinque anni, sarebbero stati vittime di comportamenti vessatori: strattoni, punizioni fisiche e persino lanci di oggetti fuori dalla finestra. Alcuni piccoli tornavano a casa con i grembiuli strappati e segni di percosse.
Le testimonianze raccolte e i filmati analizzati avrebbero dimostrato un metodo educativo basato sulla coercizione, come lo definì il pubblico ministero durante il processo: “una vera e propria vessazione fisica e psicologica”.
«La maestra aveva creato un clima scolastico opprimente e doloroso», scrivono i giudici nelle motivazioni della sentenza. Gli alunni più vivaci, secondo quanto emerso, venivano sollevati di peso o trascinati fuori dall’aula.
Dopo oltre dieci anni di attesa e due gradi di giudizio, si chiude così una vicenda dolorosa per l’intera comunità di Olevano sul Tusciano. Ora resta soltanto la possibilità di un ricorso in Cassazione, mentre al tribunale civile spetterà stabilire l’entità dei risarcimenti.




