Cosimo Laurenzano racconta l’agguato e smonta la versione dei fratelli Celso.
Nuovi dettagli emergono nel processo per l’omicidio di Mario Solimeno, ucciso in un agguato avvenuto sotto casa della madre. In aula ha testimoniato Cosimo Laurenzano, che quel giorno era a bordo dell’auto insieme alla vittima.
«Ci spararono tre volte da fuori. Io fui ferito a un orecchio, Mario perse subito conoscenza», ha riferito Laurenzano, spiegando come Solimeno fosse rimasto immobile sul sedile, in condizioni gravissime. Dopo una disperata corsa all’ospedale di Eboli e il trasferimento a Nocera Inferiore, Solimeno non si è più ripreso, morendo ventotto giorni dopo.
Secondo il teste, ad aprire il fuoco sarebbe stato Giuseppe Celso, affiancato dai fratelli Gaetano e Felice. Una ricostruzione che contrasta con la perizia balistica presentata dalla difesa.
La Corte d’Assise dovrà ora valutare la richiesta di nuove perizie presentate dalle parti, che potrebbe riaprire la discussione sulle misure cautelari nei confronti dei tre imputati.
Il 4 dicembre è attesa la decisione del collegio giudicante.




