20 Novembre 2025

Oasi «segrete» del Cilento: la meraviglia di Morigerati e i Capelli di Venere a Casaletto Spartano

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Oasi «segrete» del Cilento: la meraviglia di Morigerati e i Capelli di Venere a Casaletto Spartano

Nell’entroterra del Cilento, dove le montagne si stringono attorno agli abitati e l’acqua disegna il paesaggio con una pazienza millenaria, esiste un angolo di Campania che conserva ancora l’incanto delle cose autentiche. Sono le oasi di Morigerati, vero gioiello naturalistico WWF, e la cascata dei Capelli di Venere di Casaletto Spartano, due luoghi che sembrano sottratti al tempo.

Arrivare a Morigerati, piccolo borgo di pietra affacciato sulla valle del Bussento, è come entrare in una dimensione parallela. Qui si trova una delle riserve più affascinanti del Mezzogiorno: l’Oasi WWF Grotte del Bussento, un’area protetta che salvaguarda un complesso carsico unico, dove il fiume scompare nel ventre della montagna e riemerge in scenari da fiaba.

Il sentiero che conduce all’oasi parte dal centro del paese e scende tra piante, muretti a secco e scorci che si aprono su forre profonde. Al cuore della riserva, l’acqua del Bussento scorre tra pareti muschiose, pozze trasparenti e felci rigogliose, creando un ambiente umido e selvaggio che ha ispirato generazioni di naturalisti.

Poco più avanti si incontra un antico mulino ad acqua del Settecento, restaurato dal WWF e oggi simbolo dell’interazione armoniosa tra l’uomo e il fiume. L’Oasi di Morigerati è uno dei primi e più importanti presidi dell’associazione in Italia, un esempio di tutela del paesaggio e di educazione ambientale che continua a richiamare escursionisti e famiglie.

A pochi chilometri, un’altra meraviglia attende chi ama il silenzio e la freschezza dei boschi. A Casaletto Spartano scorre il Rio Bussentino, che forma una delle cascate più suggestive del Sud Italia: i Capelli di Venere. Il nome deriva dalla felce Adiantum Capillus-Veneris, che cresce fittissima attorno al getto d’acqua e, mossa dalla corrente, ricorda una chioma verde brillante.

Il cammino che porta alla cascata è un susseguirsi di passerelle in legno, ruscelli, pozze naturali e piccole opere d’acqua restaurate, come gli antichi mulini che punteggiano il percorso. La luce filtra tra le fronde, il rumore dell’acqua accompagna ogni passo e la temperatura scende di qualche grado, regalando una sensazione immediata di pace.

Sono luoghi che invitano a camminare piano, ad osservare, ad ascoltare. Perché, qui più che altrove, la natura non è semplice sfondo: è protagonista assoluta.

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