In ogni paese del territorio del Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, nel periodo natalizio si può vivere l’atmosfera magica delle feste. Le vie dei paesi si animano di eventi, mercatini, esposizioni di presepi e concerti. Ma per un Natale intimo e allo stesso tempo sorprendente ci sono itinerari imperdibili, tra passeggiate e trekking, che raccontano la vera essenza del territorio. Uno degli aspetti che rende unico il Parco nazionale del Cilento è il connubio tra mare cristallino e montagne incontaminate, a meno di venti minuti di distanza. Il Cervati, il Gelbison, gli Alburni, il Monte Stella e il Monte Bulgheria sono le catene montuose che circondano e abbracciano il Parco rendendolo il paradiso per gli amanti della natura. Il monte Gelbison dall’alto dei suoi 1705 metri sul livello del mare domina tutto il territorio perché si colloca al centro del Cilento. Da qui si può vedere tutta la Calabria tirrenica fino alla Sicilia e le isole Eolie a sud, mentre verso nord la Costiera Amalfitana e il Vesuvio. Nelle giornate di cielo estremamente limpido il mar Ionio e il golfo di Taranto. La cima si trova nel comune di Novi Velia, e il corpo montuoso tocca i comuni di Cannalonga, Ceraso, Cuccaro Vetere, Futani, Laurito, Montano Antilia, Rofrano e Vallo della Lucania. Sulla cima del monte sorge un santuario, meta di pellegrinaggio di fedeli, quello della Madonna del Monte Sacro, con una grande croce visibile da diversi abitati del Cilento. Più a nord, con i suoi 1899 metri sul livello del mare il monte Cervati è ritenuto il più alto della Campania, che si estende nel comune di Sanza, toccando anche Monte San Giacomo e Piaggine.Un primato condiviso con il massiccio del Matese, con la cima della Gallinola, che però è situato sul confine tra Campania e Molise. Ma non è l’altezza la particolarità che contraddistingue e rende il Cervati tra i più belli d’Italia: è la ricchezza naturalistica che conserva al suo interno. Sul Cervati è situata la sorgente del fiume Bussento, uno dei più importanti del Parco Nazionale del Cilento, che nasce tra Caselle in Pittari e Sanza, dove scompare sottoterra, per poi ricomparire a Morigerati. Dal Cervati, ha origine anche il Calore lucano, affluente del Sele. Protagonista del monte quello che è definito il Santuario degli escursionisti, l’Inghiottitoio di Vallivona, una sorta di gola dove si inabissa il fiume, di spettacolare bellezza, ed è possibile ammirare degli spettacolari e rari esemplari di Abete Bianco. Il monte Stella, che dall’alto discende verso il mare, è ricco di macchia mediterranea, boschi di ontani e castagni e praterie d’altura, con sentieri mozzafiato che si inerpicano dalle pendici tra panorami sulla costa che si estendono fino al sud del Cilento, al Golfo di Salerno e alla Costiera Amalfitana. Di rara bellezza poi i Monti Alburni, le Dolomiti del Sud, tra le valli del fiumi Tanagro, Sele e Calore. La loro particolarità è il gran numero di grotte e cavità, tra le quali sono famose quelle di Castelcivita e di Auletta-Pertosa, che si estendono per circa tremila metri nel massiccio dei Monti Alburni. Sono le uniche grotte in Italia dove è possibile navigare un fiume sotterraneo, il Negro, e sono anche le sole in Europa a conservare i resti di un villaggio palafitticolo risalente al II millennio a.C. Infine il Monte Bulgheria, situato nella parte meridionale del Cilento, la cui vetta più alta raggiunge i 1225 metri. Regala una vista impareggiabile sul golfo di Policastro fino a scorgere il Cristo di Maratea e la Calabria, e ancora le Eolie a sud, Capri a nord. Colpisce per la sua posizione, isolata rispetto alle altre montagne, imponente e romantico, come una “leonessa addormentata”.
Dalle coste alle cime: il fascino del Natale nel Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni
| di Marianna Vallone
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