Nelle prime ore di questa mattina i carabinieri del nucleo investigativo di Salerno hanno eseguito una vasta operazione contro un presunto gruppo dedito al traffico di cocaina e crack. L’inchiesta, coordinata dalla procura di Salerno, ha portato all’emissione di 19 misure cautelari – 8 in carcere e 11 ai domiciliari – e al sequestro di beni immobili, terreni e crediti fiscali per un valore complessivo superiore al milione di euro.
I provvedimenti, firmati dal gip del tribunale di Salerno, riguardano un presunto sistema strutturato che operava in vari quartieri del capoluogo e nei comuni di Pontecagnano Faiano e San Mango Piemonte. Le indagini, supportate anche da attività tecniche, hanno fatto emergere – secondo l’impianto accusatorio – una rete capace di muovere ingenti quantitativi di droga e generare un volume d’affari estimo in oltre 1,2 milioni di euro l’anno.
Il presunto capo: Mario Viviani
Secondo gli investigatori, al vertice dell’associazione ci sarebbe Mario Viviani, classe 1989, descritto dal gip come il “capo promotore, fulcro e apice dell’organizzazione”. Pur essendo ai domiciliari nella zona Ogliara di Salerno, Viviani avrebbe trasformato l’abitazione in base logistica della presunta rete di spaccio, impartendo ordini, ricostruendo rapporti con fornitori e clienti e coordinando gli spacciatori dotati di auto e cellulari dedicati.
Accanto a lui, un nucleo di fidati collaboratori:
- Lucia Franceschielli (1990), convivente di Viviani, indicata come portavoce del compagno e responsabile della gestione dei proventi illeciti;
- Crescenzo Viviani (1961), padre del presunto boss, incaricato di curare i rapporti con gli spacciatori e di gestire il parco veicoli;
- Simone Memoli (1998), ritenuto il referente diretto per l’approvvigionamento della droga, in contatto con i napoletani Gennaro Bucciano (1974) e la moglie Giuseppina Russo (1982).
La scissione interna e la seconda piazza di spaccio
Durante l’inchiesta è emersa anche la figura di Vito Votta (1988), inizialmente pusher dell’associazione. Nel dicembre 2022, dopo un contrasto con Viviani, avrebbe dato vita a un proprio gruppo attivo sui territori di:
- Pontecagnano Faiano
- Bellizzi
- Battipaglia
Con l’aiuto dei familiari Rosaria Landi (1999), Teresa Patrizia D’Aiutolo (1960) e Mario Votta (1983), avrebbe creato una rete autonoma sostenuta da fornitori locali: Azdine Makbol (1991) e Giuseppe Del Regno (1990).
L’attività di spaccio e i sequestri
I carabinieri hanno documentato numerose cessioni al dettaglio con dosi di cocaina e crack da 0,3-0,5 grammi, vendute a 30 euro l’una. Complessivamente sono stati sequestrati oltre 1 kg di droga.
Nell’ambito dell’operazione sono stati arrestati in flagranza 5 spacciatori, mentre altri 2 sono stati denunciati.
Un importante filone dell’indagine riguarda la parte patrimoniale: sequestrati:
- un immobile a Salerno, ritenuto il frutto di investimenti illeciti, acquistato per 95.000 euro e ristrutturato e arredato con lavori per circa 120.000 euro, pagati prevalentemente in contanti;
- due terreni, sempre a Salerno;
- crediti fiscali per 498.500 euro intestati a Lucia Franceschielli.
Secondo gli investigatori, la coppia aveva un reddito dichiarato “modesto” e non compatibile con il tenore di vita e i beni posseduti.
Tutti i sequestri sono stati disposti ai fini della confisca allargata.
I nomi degli indagati
Custodia cautelare in carcere – art. 74 DPR 309/90
- Viviani Mario, 1989
- Franceschielli Lucia, 1990
- Viviani Crescenzo, 1961
- Bucciano Gennaro, 1974
- Votta Vito, 1988
- Memoli Simone, 1998
- Esposito Alfredo Andrea, 1995
- Esposito Marco Fabrizio, 1993
Arresti domiciliari – art. 74 DPR 309/90
- Sica Simone, 1974
- Manzo Angelo, 1992
- Di Lorenzo Stefano, 1998
- Russo Giuseppina, 1982
Arresti domiciliari – art. 73 DPR 309/90
- Landi Rosaria, 1999
- D’Aiutolo Teresa Patrizia, 1960
- Votta Mario, 1983
- Makbol Azdine, 1991
- Del Regno Giuseppe, 1990
- Ferrara Pasquale, 1981
- Giella Stefano, 1985


