Nuovo passaggio delicato nell’inchiesta sull’omicidio di Angelo Vassallo, il “sindaco pescatore” di Pollica. La Corte di Cassazione ha annullato per la seconda volta l’ordinanza emessa dal tribunale del Riesame di Salerno in materia di misure cautelari, disponendo però, questa volta, che gli atti vengano esaminati da un collegio diverso.
Il procedimento resta dunque in una fase cruciale: l’udienza preliminare, chiamata a decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio per quattro imputati, è stata rinviata al prossimo gennaio. Nel frattempo, al centro del nuovo intervento degli Ermellini è tornata la valutazione delle misure restrittive, già oggetto di un precedente annullamento con rinvio, accompagnato da precise indicazioni interpretative.
Nonostante quelle direttive, il Riesame salernitano aveva sostanzialmente confermato il proprio orientamento, limitandosi a revocare la custodia cautelare nei confronti del colonnello dei carabinieri Fabio Cagnazzo, dell’ex brigadiere Lazzaro Cioffi, dell’imprenditore Giuseppe Cipriano e dell’ex collaboratore di giustizia Romolo Ridosso, arrestati circa un anno fa.
La Suprema Corte, tuttavia, ha ritenuto non sufficientemente recepite le indicazioni già fornite, disponendo un nuovo annullamento e affidando la rivalutazione del caso a giudici diversi. Una decisione che rappresenta una seconda, pesante censura nei confronti del provvedimento del Riesame e che potrebbe avere ripercussioni sull’intero impianto accusatorio.
L’accusa, infatti, si fonda in larga parte sulle dichiarazioni di collaboratori di giustizia la cui attendibilità è stata più volte messa in discussione, anche in precedenti valutazioni degli stessi uffici giudiziari di Salerno. Un elemento che, alla luce delle nuove determinazioni della Cassazione, torna ora al centro del dibattito processuale su uno dei delitti più oscuri e simbolici della storia recente del Paese.


