Con l’arrivo dell’inverno, il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni cambia volto. I colori si fanno più sobri, i sentieri si svuotano e il silenzio prende spazio. Ma sotto la pioggia e tra i boschi spogli, la vita animale non si ferma: si adatta, si muove, resiste. L’inverno è una stagione cruciale per la fauna del Parco, un tempo di strategie, spostamenti e nuovi equilibri.
I cinghiali, tra le specie più diffuse, intensificano la loro attività. La scarsità di cibo nei boschi li spinge a muoversi di più e a scendere verso le aree collinari e agricole, alla ricerca di radici, tuberi e residui alimentari. È in questo periodo che la loro presenza diventa più visibile, soprattutto nelle ore serali e notturne.
Nei cieli del Cilento, l’inverno è il regno dei rapaci. Poiane, gheppi e falchi pellegrini approfittano della maggiore visibilità offerta dalla vegetazione spoglia per cacciare con più facilità. Sulle alture interne e nelle aree più remote non è raro avvistare anche l’aquila reale, simbolo di un ecosistema ancora integro, mentre i rapaci notturni continuano la loro silenziosa attività nei boschi.
Più discreta ma fondamentale è la presenza del lupo appenninico, che in inverno percorre lunghi tratti del territorio seguendo le prede e sfruttando i corridoi ecologici naturali del Parco. Il freddo e la neve non lo fermano: anzi, la sua capacità di adattamento lo rende una delle specie chiave per l’equilibrio dell’intero ecosistema.
L’inverno è anche tempo di migrazioni. Le zone umide, i corsi d’acqua e la fascia costiera del Parco diventano luoghi di sosta per numerose specie di uccelli migratori che trovano qui riparo e nutrimento. Anatidi, aironi e piccoli passeriformi utilizzano questi ambienti come tappe fondamentali lungo le rotte migratorie, confermando il ruolo strategico del Cilento nel contesto mediterraneo.
Nonostante le condizioni climatiche più rigide, il Parco resta un ambiente dinamico, dove ogni specie risponde al freddo secondo la propria natura. L’inverno diventa così una stagione di osservazione privilegiata, in cui la fauna si mostra con meno clamore ma con grande intensità, ricordando che la biodiversità del Cilento non conosce pause e continua a vivere, anche sotto la pioggia e nel silenzio dei boschi.


