Due persone di Agropoli, madre e figlio, sono state arrestate questa mattina dai carabinieri della compagnia locale in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del tribunale di Vallo della Lucania. I due sono accusati di usura e, per l’uomo, anche di tentata estorsione aggravata ai danni di un concittadino.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, tra settembre 2024 e aprile 2025 gli indagati avrebbero concesso alla vittima sette prestiti, pretendendo la restituzione delle somme con interessi considerati usurari: fino al 1200 per cento. Un giro di denaro che, per la procura, rappresenta un quadro di gravi indizi di colpevolezza tale da giustificare la misura restrittiva.
La posizione dell’uomo è particolarmente aggravata dal fatto che, nonostante fosse già detenuto per un’altra vicenda, avrebbe continuato a contattare la vittima utilizzando un telefono cellulare introdotto illegalmente in carcere. Le telefonate, secondo gli investigatori, servivano a minacciare l’uomo con l’obiettivo di ottenere ulteriori somme non ancora corrisposte. La madre, invece, avrebbe portato avanti le attività contestate mentre si trovava ai domiciliari.
Le indagini hanno confermato — spiegano gli investigatori — l’attenzione costante delle istituzioni nel contrasto al fenomeno dell’usura in tutte le sue forme, soprattutto quando accompagnata da condotte intimidatorie.
Il procedimento è ancora nella fase preliminare e le accuse saranno sottoposte a ulteriori verifiche nelle prossime tappe dell’inchiesta.




