Alta velocità e ospedale temi prioritari a Sapri. Comitati cittadini uniti per la difesa del golfo di Policastro

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Alta velocità e ospedale temi prioritari a Sapri.  Comitati cittadini uniti per la difesa del golfo di Policastro

Alta velocità e questione ospedale. Sono le due tematiche affrontate ieri presso l’aula consiliare del Comune di Sapri dai due Comitati cittadini, ora accorpati, che hanno unito le forze per dare voce a due problematiche che da tempo attanagliano il Golfo di Policastro. Impellente è la situazione relativa al punto nascite presente nell’ospedale “Immacolata” di Sapri che dal 2018 è a rischio chiusura. L’importante reparto che accoglie molte partorienti del Golfo e del Basso Cilento non rispetterebbe il parametro delle 500 nascite annuali. A tutto questo va aggiunta la carenza del personale medico che investe diversi nosocomi.

“È dal 2018 che lottiamo per il punto nascite dell'”Immacolata” che soffre ora anche di una carenza di medici”, dichiarano sull’unisono il presidente del Comitato Vittorio Napolitano e il vicepresidente Luciano De Geronimo.

“È necessario e improrogabile una attenzione delle istituzione sulla questione ospedale – continuano – Il nuovo piano sanitario, post Covid, deve essere ancora redatto, in particolare per quanto attiene ai progetti di medica territoriale. Dunque l’obiettivo che ci siamo prefissati e fare arrivare le nostre istanze al tavolo tecnico, che coinvolgerà diversi attori, attraverso i rappresentati istituzionali del Distretto Sanitario 71 Sapri – Camerota. I tempi per agire sono stretti e le preoccupazioni sono tante”.

Per quanto invece attiene all’ “affaire” alta velocità il Comitato è pronto a seguire e sostenere la linea tracciata dall’avvocato Franco Maldonato secondo il quale il nuovo tracciato dell’importante infrastruttura deve seguire il Corridoio Mediterraneo. “Il corridoio mediterraneo, che comprende la Linea Tirrenica, è l’unico percorso pensabile – aggiungono dal comitato – È quello più naturale che possa essere seguito in quanto non prevede nessuno sbancamento di montagne o altri tipi di operazioni devastanti per il territorio o invasive. Inoltre anche dal punto di vista economico il progetto è molto meno dispendioso rispetto a quello proposto da RFI. Si risparmierebbe diversi milioni di euro”.

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