Arco naturale, Comune vieta accesso ma c’è chi entra: parte l’esposto

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Arco naturale, Comune vieta accesso ma c’è chi entra: parte l’esposto

Segnali di divieto d’accesso e reti metalliche non bastano, c’è chi entra lo stesso. L’arco naturale di Palinuro da più un mese è recintato. Il Comune di Centola ha deciso di chiudere al traffico veicolare la strada che costeggia la foce del Mingardo e conduce all’arco. Un provvedimento necessario perché la strada è in parte crollata ed è ancora pericolante. Ipotesi, quella peggiore, che però non ha preoccupato chi ha staccato la recinzione rendendo possibile quindi passare attraverso la tettoia artificiale. A denunciare la situazione è Paolo Abbate, attivista Wwf, che ha inviato un esposto al Comune di Centola, al Parco, alla Capitaneria di porto di Palinuro, per «la mancata sorveglianza di un divieto di transito e sosta nell’area dell’arco»

«Probabilmente – spiega Abbate – dal giorno di  Pasquetta, quando i gitanti sono numerosi e spesso incivili, si può transitare sotto l’Arco in quanto parte della recinzione è stata divelta rendendo possibile quindi passare attraverso la tettoia artificiale o anche fuori di essa, nonostante che la caduta massi dalla volta  renderebbe insicura anche la tettoia  stessa, come ben specificato sul cartello del comune posto davanti l’arco. E’ in queste ricorrenze tradizionali che dovrebbe essere più attenta la sorveglianza per tutelare appunto da atti vandalici aree protette del parco nazionale». 

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