9 Dicembre 2025

Bonus edilizi, scoperta una rete di crediti fiscali falsi: sequestro da 39 milioni di euro

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Bonus edilizi, scoperta una rete di crediti fiscali falsi: sequestro da 39 milioni di euro

Una vasta operazione della Guardia di finanza ha portato alla scoperta di un articolato sistema di frode sui bonus edilizi, ideato – secondo gli inquirenti – da un sedicente commercialista originario di Eboli. L’indagine, coordinata dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere e condotta dai finanzieri della compagnia di Mondragone, ha permesso di bloccare crediti fiscali ritenuti inesistenti per un valore complessivo di circa 39 milioni di euro.

Il presunto promotore della truffa, formalmente consulente del lavoro, avrebbe esercitato per anni presentandosi come dottore commercialista pur non avendo mai conseguito la laurea. Al suo fianco operava un secondo uomo, definito dagli investigatori un “collettore” di crediti fiscali. Insieme avrebbero orchestrato un sistema capace di estendersi da nord a sud dell’Italia, sfruttando in particolare il bonus facciate, incentivo destinato agli interventi di recupero delle parti esterne degli edifici.

Crediti inesistenti creati con le firme digitali dei clienti

Dalle verifiche dei finanzieri emerge un meccanismo costruito sulle credenziali telematiche di ignari contribuenti: firme digitali, password e accessi ai cassetti fiscali sarebbero stati utilizzati per generare crediti d’imposta fittizi e cederli a una serie di soggetti compiacenti. In molti casi i lavori edilizi non sarebbero mai stati eseguiti; in altri, gli immobili indicati non risultavano nemmeno esistenti.

Il raggio d’azione della presunta truffa non era circoscritto alla Campania. Tra le province più coinvolte figura Alessandria, dove alcuni amministratori di condominio avrebbero scoperto a posteriori crediti attribuiti ai propri stabili senza alcuna autorizzazione. Diversi documenti necessari per le operazioni di cessione dei bonus, secondo gli atti, sarebbero stati completamente falsificati.

Sono 28 le persone raggiunte da avvisi di garanzia, accusate a vario titolo di indebita percezione di erogazioni pubbliche e concorso nella frode.

Soldi trasferiti all’estero e sequestro dei crediti

Le Fiamme gialle, nei giorni scorsi, hanno perquisito gli uffici del falso professionista e dei suoi collaboratori. Tra gli indagati spunta anche un uomo ritenuto responsabile della ricettazione di crediti già monetizzati per 124 mila euro, poi trasferiti su un conto in Bulgaria per rendere più complessa la ricostruzione dei flussi finanziari.

Gli inquirenti, pur trovandosi ancora nella fase preliminare dell’indagine, sono riusciti a ottenere il sequestro preventivo di una parte rilevante dei crediti fiscali oggetto della frode: 38 milioni di euro, di cui 19 già ceduti.

Il giudice per le indagini preliminari ha convalidato il provvedimento, confermando il blocco cautelare dei crediti e aprendo la strada ai successivi approfondimenti investigativi.

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