Camerota, sequestro depuratore: 4 indagati. C’è anche il sindaco

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Camerota, sequestro depuratore: 4 indagati. C’è anche il sindaco

Sono quattro le persone indagate in una inchiesta condotta dalla capitaneria di porto di Palinuro in sinergia con la procura della Repubblica di Vallo della Lucania. Si tratta del sindaco di Camerota, Mario Salvatore Scarpitta; dell’ex sindaco, Antonio Romano, già ai domiciliari per un’altra vicenda giudiziaria; Antonietta Coraggio, attuale responsabile dell’ufficio tecnico; e Alessandro Di Rosario, funzionario dell’ente anch’esso responsabile dell’ufficio tecnico all’epoca dei fatti contestati. Le indagini risalgono all’anno 2015 e fanno riferimento a rilievi afferenti scarichi abusivi in acque superficiali e sversamenti in mare avvenuti con il depuratore non in funzione. Oltre agli avvisi di garanzia, è arrivata in Comune anche la notifica di un decreto di sequestro preventivo disposto dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Vallo della Lucania con riferimento all’impianto di depurazione della frazione Licusati. «Trattasi di un’altra sciagurata eredità pervenuta all’attuale amministrazione comunale, che però da subito si è attivata per risolvere i problemi di tutti i depuratori presenti sul territorio – ha dichiarato il sindaco di Camerota Mario Salvatore Scarpitta -. Ho già provveduto a nominare un legale di fiducia al quale ho chiesto di promuovere istanza per la revoca del sequestro disposto dal gip, nonché di chiarire – documenti alla mano – ciò che è stato fatto negli ultimi due anni. La Provincia di Salerno, infatti, ha già trasmesso qualche settimana fa gli atti alla Regione Campania per avviare la ri-funzionalizzazione e riattivazione del depuratore di Licusati. Abbiamo prodotto numerosissimi atti sin dal nostro insediamento e – nella funzione da me espletata – risulto coinvolto in questa fase solo perché l’ultimo sopralluogo Arpac è datato pochi mesi dopo l’insediamento della mia amministrazione, quando ancora si contestava il pessimo stato di manutenzione delle cosiddette “vasche di pretrattamento” e perché mi si contesta di non aver adottato provvedimenti urgenti a tutela della salute pubblica».

«Rassereno tutti i cittadini di Camerota, i turisti attualmente presenti sul territorio, nonché quelli che arriveranno nelle prossime settimane: non è così – aggiunge Scarpitta -. Chiariremo ogni aspetto nell’immediatezza e coglieremo questa opportunità per risolvere finalmente un altro problema che abbiamo ereditato da chi è venuto prima di noi. Camerota è un posto bellissimo che presto avrà la piena funzionalità di tutti i depuratori. La tutela dell’ambiente, nonché la difesa dell’unico ed inimitabile patrimonio naturalistico di cui disponiamo è una delle missioni principali della squadra che mi onoro di rappresentare ed è per questo che – in un periodo che è già di super-lavoro – non ci risparmieremo neppure su questa vicenda per fare subito piena luce e provare l’estraneità a qualsivoglia condotta contestata».

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