Camerota, sono passati dieci anni dalla tragedia del Ciclope: una ferita ancora aperta
| di Luigi Martino
Oggi ricorre il terribile decennale di una notte che ha cambiato per sempre tante vite. Dieci anni fa, nella notte tra il 10 e l’11 agosto 2015, un masso staccatosi dal costone di roccia sovrastante la celebre discoteca “Il Ciclope” di Marina di Camerota, colpì fatalmente il giovane 27enne Crescenzo Della Ragione, di Mugnano di Napoli, provocandone la morte sul colpo .
Una tragedia che sconvolse il Cilento
Crescenzo si trovava nel Cilento con amici per festeggiare la Notte di San Lorenzo: quella che doveva essere una serata di gioia si trasformò in una tragedia irreparabile. Cadendo da un’altezza di circa 60 metri, il masso (mai trovato) lo centrò alla testa, seguito da altri detriti che ne vanificarono ogni possibilità di salvezza. I soccorsi e i carabinieri intervennero quando le prove erano già sparite e la Procura di Vallo della Lucania pose sotto sequestro la discoteca, oggi ancora chiusa e in stato di abbandono.
Una ferita ancora aperta
Sono passati dieci anni, ma il dolore della famiglia – dei suoi genitori, Antonio Della Ragione e Anna Simeoli – rimane vivo. Oggi, nel ricordo di Crescenzo, non si intende solo commemorare la sua vita spezzata, ma anche invitare a riflettere sull’importanza della sicurezza nei luoghi di intrattenimento. L’imperativo è chiaro: che tragedie come questa non si ripetano più. La vicenda del “Ciclope” è un monito potente sulla fragilità della vita e sulla necessità di responsabilità e prevenzione.
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