Con la crescente digitalizzazione delle imprese, anche le PMI della Campania devono affrontare minacce informatiche sempre più sofisticate. Secondo dati recenti della Polizia Postale, il numero di attacchi informatici alle aziende italiane è aumentato del 35% nell’ultimo anno, con un impatto economico stimato in miliardi di euro.
Le minacce più diffuse includono furti di dati sensibili, ransomware, che criptano i sistemi aziendali chiedendo un riscatto, e attacchi DDoS, in grado di bloccare temporaneamente siti web e piattaforme digitali. Anche piccole aziende, spesso con budget limitati per la sicurezza, sono bersagli appetibili per i cybercriminali.
Un caso recente a Napoli ha visto un’azienda hi-tech colpita da un ransomware. Grazie a backup regolari e procedure interne di sicurezza, l’azienda è riuscita a recuperare rapidamente i dati, evitando interruzioni prolungate dell’attività e danni economici rilevanti. Come sottolinea Luca Ferraro, consulente di cybersecurity: “Molte imprese non investono in prevenzione, fino a quando un attacco non mostra quanto sia vulnerabile l’intera struttura digitale. Backup, aggiornamenti continui e formazione del personale sono essenziali per ridurre il rischio.”
Gli esperti consigliano alle PMI campane di adottare strategie multilivello:
- Backup regolari e test dei sistemi di ripristino dei dati.
- Monitoraggio continuo delle reti, con strumenti di rilevamento anomalie e intrusioni.
- Formazione del personale, per riconoscere email sospette, link malevoli e pratiche rischiose.
- Aggiornamento costante di software e dispositivi, per correggere vulnerabilità note.
Inoltre, molte aziende stanno integrando soluzioni di cyber insurance, assicurazioni che coprono i danni derivanti da attacchi informatici, proteggendo così il business anche in caso di emergenza.


