24 Ottobre 2025

Capaccio, duplice omicidio al festival del Sordo: condannati a 20 anni i fratelli Ciccarelli

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Capaccio, duplice omicidio al festival del Sordo: condannati a 20 anni i fratelli Ciccarelli

Si chiude con due condanne a vent’anni di reclusione il primo grado del processo per la strage avvenuta nel luglio del 2024 al Festival del Sordo di Capaccio Paestum. Il tribunale di Salerno, con sentenza emessa dal giudice Gerardina Romaniello, ha riconosciuto colpevoli Gaetano e Raffaele Ciccarelli, entrambi originari di Qualiano, per il duplice omicidio dei bikers non udenti Ettore Crò, 53 anni, di Napoli, e Vincenzo Spera, di Marsala, deceduti dopo settimane di agonia a seguito delle ferite riportate.

Secondo quanto emerso dalle indagini, i due fratelli – dopo un violento alterco per motivi di rivalità tra club motociclistici – esplosero tredici colpi di pistola calibro 9, ferendo mortalmente Crò e Spera e colpendo gravemente altri due partecipanti. Dopo una fuga di ventiquattro ore, si consegnarono spontaneamente ai carabinieri della tenenza di Scafati. Le indagini furono coordinate dalla Procura di Salerno e condotte dal Nucleo investigativo del Comando provinciale insieme ai militari della Compagnia di Agropoli.

La sentenza, in linea con le richieste del pubblico ministero Giampaolo Nuzzo, ha riconosciuto i fratelli responsabili di duplice omicidio, tentato omicidio plurimo e porto abusivo di arma da fuoco. Entrambi hanno optato per il rito abbreviato, ottenendo così la riduzione di un terzo della pena prevista. Gaetano Ciccarelli, dopo essersi costituito, è stato trasferito nel carcere di Fuorni, dove il fratello Raffaele era già detenuto.

Forte l’emozione dei familiari delle vittime al momento della lettura del verdetto. Marta Crò, sorella di una delle vittime, ha dichiarato:
«Dopo un lungo e doloroso percorso, giustizia è stata fatta. La condanna non potrà restituirci Ettore, ma rappresenta un passo importante per la nostra famiglia».

Sulla stessa linea anche l’avvocato Valerio Izzo, legale della famiglia Crò, che a Stile Tv commenta: «Non si può parlare di soddisfazione davanti a una tragedia di tale gravità. Tuttavia, il fatto che il giudice abbia escluso ogni attenuante dimostra che la condotta dei due imputati è stata ritenuta priva di qualsiasi giustificazione. Le parti civili hanno fatto emergere con forza la gravità del gesto e la totale mancanza di pentimento».

Una vicenda che ha sconvolto la comunità dei bikers e lasciato un segno profondo nella memoria collettiva di Capaccio Paestum.

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