Capaccio, furto rame: impianto di depurazione fuori uso

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Capaccio, furto rame: impianto di depurazione fuori uso

Il depuratore di Varolato, a Capaccio Paestum, è al centro di una vicenda di furto e danneggiamento che ha causato un blackout nell’impianto da oltre una decina di giorni, con conseguenze inevitabili sul sistema di smaltimento delle acque. 

Il furto è avvenuto nella notte tra il 10 e l’11 marzo, quando dei ladri sono riusciti ad entrare nell’impianto e a manomettere, tagliare e rubare un ingente quantitativo di rame, mettendo fuori uso l’intera rete elettrica del depuratore. Da quel momento, l’impianto di Varolato è completamente fermo a causa dell’evento, con danni che coinvolgono non solo il furto dei cavi, ma anche il circuito in molti punti, tagliato ed interrotto.

I tempi di ripristino rimangono incerti poiché sono in corso ulteriori verifiche sui danni, stesura di un computo metrico del materiale da sostituire e acquisto degli stessi. Inoltre, potrebbero essere necessarie nuove installazioni di elementi strutturali danneggiati. Le conseguenze di questa situazione potrebbero essere davvero importanti, ma finora non c’è stato alcun intervento. 

L’impianto di Varolato è fondamentale per il trattamento delle acque reflue civili del territorio comunale, con una capacità di circa 180mila abitanti equivalenti. Realizzato nel 1998 e in esercizio dal 1999, lo scarico dei reflui trattati avviene in mare attraverso una condotta sottomarina. Si tratta di un impianto “a fanghi attivi”, articolato su due linee di trattamento dei liquami e dei fanghi. La situazione attuale rappresenta una grave criticità per la città e richiede interventi tempestivi per il ripristino del depuratore e la messa in sicurezza dell’area.

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