Carabiniere spara e uccide un ladro albanese, il giudice chiede nove mesi
| di Luigi Martino
Un proiettile partito per errore, un ladro colpito mortalmente e un procedimento penale che ha scosso l’opinione pubblica di Pontecagnano Faiano. È questo l’epilogo della requisitoria del pubblico ministero Cacciapuoti che, al termine del processo di primo grado, ha chiesto nove mesi di reclusione per il carabiniere della compagnia di Battipaglia ritenuto responsabile della morte di un 42enne albanese, avvenuta nell’aprile del 2018.
Tutto cominciò quando una Fiat Croma rubata con tre uomini a bordo fu intercettata dalla polizia stradale sull’autostrada. Ne scaturì un inseguimento che terminò in via Picentino, dopo che i malviventi abbandonarono l’auto per fuggire a piedi. Uno di loro, il 42enne, venne raggiunto da un militare. Secondo la ricostruzione, mentre cercava di scavalcare un guard rail, si voltò di colpo: il carabiniere cadde a terra e, in quell’attimo, dalla pistola d’ordinanza partì lo sparo fatale che lo colpì al torace.
Il ladro morì il mattino successivo all’ospedale Ruggi di Salerno, nonostante i tentativi disperati dei sanitari. Da allora è iniziato un lungo iter giudiziario che, dopo le repliche del pm, si avvia ora alla conclusione con la sentenza attesa nei prossimi giorni. Una vicenda che ha lasciato segni profondi nella comunità locale e che ancora oggi divide tra chi parla di tragica fatalità e chi invoca giustizia per la vittima.
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