Case vacanze «fantasma» nel Cilento: ecco i trucchi per difendersi dai truffatori

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Case vacanze «fantasma» nel Cilento: ecco i trucchi per difendersi dai truffatori

Affittereste una casa-vacanza da un privato via internet, magari pagando una caparra con bonifico o vaglia e affidandosi ai documenti inviati via mail? Probabilmente si, e del resto non ci sarebbe nulla di strano. E se invece poi la casa non ci fosse o se fosse già affittata? Le cose evidentemente assumono un contorno notevolmente diverso. Con la consapevolezza che un incidente simile è in grado di rovinare la vostra vacanza. Parliamo di una delle truffe più comuni degli ultimi anni, ovvero annunci di case vacanza magari meravigliose e a poco prezzo che si rivelano poi delle fregature. Come le case per le vacanze affittate online a turisti desiderosi di soggiornare nel Cilento che si sono poi rivelate fantasma, ma i truffatori erano tutt’altro che «invisibili». Così, anche se forse tranquilli perché residenti lontano dal salernitano e celati dietro l’anonimato di siti web e cellulari a volte irreversibilmente muti, sette autori di diversi raggiri sono stati smascherati dai carabinieri e denunciati per truffa. I turisti, ignari, si collegavano al sito di annunci Subito.it per cercare un appartamento per trascorrere le vacanze estive nel Golfo di Policastro. Sono però incappati nella trappola e hanno prenotato l’immobile e inviato tramite vaglia postale o ricarica poste-pay, la caparra di alcune centinaia di euro. Quando però raggiungevano le cittadine cilentane, ecco l’amara sorpresa: le case non esistevano.

Meravigliose foto di abitazioni fronte mare avevano ingannato gli utenti provenienti da ogni parte d’Italia che, non appena arrivati nel Cilento, si sono ben presto resi conto che gli indirizzi erano fasulli. Così sono finiti nei guai due 29enni di Avellino, un 63enne, un 37enne e un 39enne della provincia di Crotone, un 20enne catanese e un 34enne della provincia di Cosenza. Dalle indagini è emerso che non tutti hanno agito insieme, ma in comune avevano il modo con il quale raggiravano i turisti. Proprio partendo da quattro denunce, i carabinieri della compagnia di Sapri, agli ordini del capitano Emanuele Tamorri, hanno avviato le indagini, analizzando le carte prepagate utilizzate, confrontandone i dati con quelli dei cellulari e degli account dei siti di compravendite, confrontando i dati reperiti con quelli di altre denunce per medesimi fatti e infine analizzando i conti correnti dei truffatori. Sono così emersi altri casi, evidentemente non denunciati, a riprova del fatto che aumenta questo tipo di raggiro che il mercato telematico delle affittanze estive ha ormai fatto diventare un «classico» della truffa. Ma cresce anche il numero dei truffatori smascherati dai carabinieri. E non si tratta di una mera questione geografica. Magheggi del genere accadono in tutta Italia, senza distinzioni di sorta.

Come proteggersi? Intanto attenti all’autenticità delle foto della casa, i truffatori, ad esempio, le rubano da altri siti. Se il telefono fornito è un fisso, è più difficile che si tratti di una truffa. Altro indizio è il prezzo: se incredibilmente basso rispetto sia al mercato immobiliare sia al periodo di vacanza, c’è qualcosa che non va. Per evitare raggiri è opportuno avere la certezza di conoscere l’interlocutore magari lanciando qui e là «trappole» come domande sulla località o sullo stato dell’immobile, da farsi a più riprese, per avere la certezza che non cada in errore, oltre ad un confronto dei prezzi garantiti dal mercato. E già basta questo per mettersi al riparo da spiacevoli conseguenze. Nel caso la struttura disponga di un sito proprietario (www.nomestruttura.com) fidatevi maggiormente ed effettuate controlli per i siti che si appoggiano a piattaforme gratuite o blog: questi sono siti che chiunque può creare senza sforzo e gratis (nomestruttura.altervista.org). Quando si prende un contatto con il gestore è d’aiuto fare domande sull’ubicazione della struttura, e sulla vicinanza di servizi come ristoranti o negozi facendovi fornire i nomi che si possono verificare in un secondo momento. Se si hanno ulteriori dubbi è possibile anche contattare l’ufficio Turistico del Comune della città al quale le strutture ricettive devono obbligatoriamente comunicare la loro attività.

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