Caselle in Pittari salva il dialetto, il via alle «conversazioni» aperte a tutti

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Caselle in Pittari salva il dialetto, il via alle «conversazioni» aperte a tutti

A Caselle in Pittari si parla e si scrive casiddisi. Salvare il dialetto ma anche esplorarlo e comprenderlo. Per questo il 27 maggio nella sala consiliare comunale si terrà una conversazione/evento organizzato da Jepis Bottega in collaborazione con il pedagogista Biagino Limongi. Lo stimolo è partito dalla recente pubblicazione del libro “La rosa nel seme” della maestra elementare Bruna Esposito, una raccolta di racconti realizzati dai suoi alunni di Caselle in Pittari durante i primi anni ‘90 in cui viene spesso utilizzato il dialetto sotto forma di scrittura. Il libro nella sua forma racchiude gli spunti per l’attivazione di una serie di riflessioni sia sullo stato del dialetto casellese che sulla capacità di elaborarne la sua scrittura.

Un racconto autobiografico ma non solo, che offre lo spunto per avviare un campo di studi e di ricerca sociolinguistica sinora inesplorato e tuttavia essenziale per meglio comprendere l’antropologia ed il profilo identitario della comunità casellese. Un percorso che si pone l’obiettivo di rappresentare un momento di crescita identitario e realizzare un dizionario etimologico casellese. Alla conversazione interverranno Biagino Limongi (pedagogista), Giuseppe Materazzi (insegnante), Elisabetta Giudice (insegnante), Bruna Esposito (insegnante), Maurizio Tancredi (sindaco di Caselle in Pittari) e Giuseppe Jepis Rivello, di Jepis Bottega, che coordinerà la conversazione. L’iniziativa è aperta a tutti coloro che da parlanti, appassionati e cultori del dialetto locale hanno voglia di dare il proprio contributo.

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