Città creative Unesco, Fondazione Vassallo: «Pollica esclusa? Esclusa la terra della Dieta Mediterranea»

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Città creative Unesco, Fondazione Vassallo: «Pollica esclusa? Esclusa la terra della Dieta Mediterranea»

“Il Comune di Pollica è stato escluso dalla Commissione nazionale Unesco come città creativa per 2023. Il riconoscimento ha visto premiate due città: Bolzano per la cultura (arte e musica) e Vico Equense per la gastronomia, settore in cui questa ha radicato il suo sviluppo di agricoltura e pesca. La terra di Angelo Vassallo è stata bocciata! È stato bocciato Il Cilento, la terra in cui è stata scoperta la dieta mediterranea, scoperta in cui il Sindaco pescatore aveva riposto il suo sogno futuro”.

“La sua sapienza e il suo impegno sono scritti e riportati in quella Carta dei valori Unesco della Dieta Mediterranea che porta la sua firma a Chechoauen il 13 marzo 2010. Pollica bocciata? Che cosa è successo? Eppure la candidatura è stata sostenuta da molti Sindaci della rete Cilento e appoggiata da un’associazione del settore FUTURE FOOD. A denunciarlo sono il Presidente della Fondazione Angelo Vassallo Sindaco Pescatore e il segretario comunale storico di Angelo Vassallo il Dott. Gerardo Spira

In un articolo di Repubblica del 11 marzo 2023, Pollica e le Terre della dieta mediterranea. Il Gusto sostiene la candidatura all’Unesco. Un lungo e studiato articolo in cui non è stato trascurato niente per parlare bene e promuovere il buon cibo del Cilento. Si parla di tutto e di tutti, ma manca qualcuno. Si fanno nomi, luoghi e si riportano immagini. Eppure manca un nome: Angelo Vassallo mai citato. Si parla di Magna Grecia, di Velia, la patria di Parmenide, perfino dell’antica rete di menaica, di Ancel Keys, lo scienziato scopritore, ma non di Angelo Vassallo che ne promosse il riconoscimento come bene immateriale dell’UMANITA’. È stata una dimenticanza? Sarà stata proprio questa dimenticanza a provocare la bocciatura?”

“La storia non va mai dimenticata perché rappresenta la stella polare della memoria che guida il corso della civiltà dell’uomo. Quanto più la teniamo presente, tanto più diventiamo credibili e affidabili al futuro. Quando abbandoniamo questo cammino o lo deviamo corriamo il rischio di disperdere la storia di tutti”.

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