Nonna Rosalia e le sue polpette

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Nonna Rosalia e le sue polpette

In un articolo pubblicato qualche giorno fa nella rubrica “Detti e tradizioni popolari”, si legge: “Quann’è San Biasi se gratta lo ccaso, chi nne tene nne gratta e chi no se l’accatta”. Sono le parole di un noto detto popolare cilentano, ripetuto in occasione della festività di San Biagio, quando le donne erano solite, soprattutto nei tempi passati, preparare uno dei piatti più amati della cucina cilentana, le cosiddette “porpette re patate”, cioè polpette fatte con le patate. Queste ultime sempre presenti sulle tavole dei Cilentani, rappresentano un alimento umile ma ricco di vitamine e minerali.
Dopo il gattò di patate, vi presentiamo, dunque, le polpette di patate, preparate da nonna Rosalia.
Ingredienti:
1 kg di patate
4 o 5 uova
Formaggio di capra grattugiato
Preparazione
Bollire le patate con la buccia. Pelarle e schiacciarle. In una scodella amalgamare le patate con le uova e il formaggio. Fare tante palline e friggerle in olio bollente.
Aneddoto: Spesso le mamme e le nonne che preparavano le polpette di patate impedivano ai bambini di assaggiarle prima che fossero tutte pronte per metterle a tavola, perché, si diceva, che si sarebbero “squagliettate”, cioè non sarebbero giunte intatte a fine cottura e si sarebbero riempiete di olio. Si trattava di un simpatico escamotage per evitare che la gustosa pietanza si consumasse prima di giungere sulla mensa. Non mancano, però, coloro che raccontano e sostengono di avere realmente assistito al fallimento del piatto, dopo aver saggiato una polpetta mentre le altre erano sul fornello a friggere.

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