Prosegue senza sosta l’impegno di Cybersecurity Sud Italia nel sensibilizzare cittadini, imprese e istituzioni sui rischi della cybersecurity. Negli ultimi giorni è emersa una notizia destinata a cambiare il modo in cui pensiamo alla sicurezza digitale: per la prima volta, un’intelligenza artificiale ha condotto un attacco quasi completamente autonoma, scegliendo target, individuando vulnerabilità, adattando strategie e gestendo l’esfiltrazione dei dati.
“Non parliamo di fantascienza — sottolinea il Presidente Alessandro Rubino — ma di realtà concreta. Un’IA può operare a velocità impossibili per qualsiasi team umano, adattarsi in tempo reale e colpire più obiettivi contemporaneamente. Questo cambia le regole del gioco della cybersecurity.”
Il rischio riguarda tutti: aziende, enti pubblici, ospedali, scuole, servizi essenziali, piccole imprese e cittadini. “Viviamo in un Paese in cui tutto — dai bancomat alle infrastrutture sanitarie — passa dal digitale. Ogni nuova minaccia ha effetti concreti sulla vita di tutti i giorni.” Secondo Cybersecurity Sud Italia, la risposta non può essere la paura, ma la responsabilità condivisa. “Servono sistemi di difesa più intelligenti e automatizzati, procedure aggiornate, cultura della prevenzione, formazione continua e investimenti coordinati tra pubblico e privato. Solo così l’intelligenza artificiale può diventare parte della soluzione, non solo del problema.”
L’associazione conferma il suo ruolo attivo sul territorio, mettendo a disposizione competenze, formazione e supporto per aiutare la comunità a comprendere e gestire i nuovi rischi. “Siamo pronti a collaborare con istituzioni, aziende e cittadini per costruire un ecosistema digitale più sicuro, resiliente e consapevole.” La conclusione è un richiamo chiaro: “L’attacco condotto da un’IA autonoma non è un episodio isolato: è il primo segnale di un cambiamento epocale. Possiamo subire o prepararci. Noi scegliamo la seconda strada. La sicurezza digitale del Paese è una missione che ci riguarda tutti.”




