27 Novembre 2025

Cybersecurity e privacy: la nuova frontiera della sicurezza digitale

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Cybersecurity e privacy: la nuova frontiera della sicurezza digitale

La crescita vertiginosa della digital economy ha trasformato radicalmente il modo in cui individui, imprese e istituzioni utilizzano le tecnologie. Ma questa accelerazione porta con sé un rovescio della medaglia: l’aumento esponenziale delle minacce informatiche e la necessità di tutelare la privacy in un ecosistema sempre più connesso. La cybersecurity non è più un tema tecnico riservato agli addetti ai lavori: è diventata uno dei pilastri fondamentali della competitività economica e della sicurezza nazionale.

Un 2025 segnato dai cyber-attacchi

Il 2025 si sta confermando uno degli anni più complessi sul fronte della sicurezza digitale. Gli attacchi ransomware continuano a crescere, colpendo aziende, enti pubblici e perfino strutture sanitarie. I criminali informatici utilizzano software sempre più sofisticati, capaci di crittografare sistemi, sottrarre informazioni sensibili e bloccare intere infrastrutture in poche ore.
Parallelamente, cresce il fenomeno del data breach, ovvero la violazione di grandi quantità di dati personali, spesso rivenduti nel dark web.

Secondo gli osservatori del settore, il cybercrime è ormai una vera e propria industria globale, con fatturati miliardari e un livello di organizzazione paragonabile a quello delle grandi multinazionali del digitale.

Zero Trust: la nuova filosofia della sicurezza

Per fronteggiare queste minacce, molte aziende stanno adottando il modello “Zero Trust”, una strategia che supera la logica perimetrale della sicurezza informatica.
Il principio è semplice: non fidarsi mai, verificare sempre.
Ogni accesso, interno o esterno, viene controllato, monitorato e valutato, riducendo drasticamente il rischio di intrusioni.

Questa impostazione, unita a sistemi di autenticazione multi-fattore, crittografia avanzata e monitoraggio continuo, sta diventando lo standard per le organizzazioni che operano in ambienti digitali complessi.

Privacy e regolamentazione: l’Europa alza l’asticella

Sul fronte della privacy, l’Unione Europea prosegue sulla strada tracciata dal GDPR, presentando nuove normative per rafforzare la protezione dei dati e regolamentare l’uso dell’intelligenza artificiale.
Le aziende sono sempre più chiamate a gestire i dati personali in modo trasparente, adottando politiche di data governance e procedure di valutazione dell’impatto sulla privacy.

La grande sfida, oggi, è conciliare l’utilizzo dei dati — indispensabile per alimentare modelli di business basati sull’analisi predittiva e sull’IA — con il rispetto dei diritti individuali. Una sfida che richiede competenze, investimenti e una cultura aziendale orientata alla responsabilità digitale.

Infrastrutture critiche sotto attacco

Non solo aziende e cittadini: anche le infrastrutture critiche sono sempre più esposte a rischi informatici. Energia, trasporti, reti idriche, servizi comunali e ospedali rappresentano oggi bersagli sensibili per attori criminali e gruppi sponsorizzati da stati esteri. Un attacco ben riuscito potrebbe causare blackout, bloccare sistemi di emergenza o compromettere servizi essenziali. L’Unione Europea ha già introdotto normative specifiche — come la direttiva NIS2 — che impongono requisiti stringenti e sanzioni per gli operatori che non garantiscono adeguati livelli di sicurezza.

L’anello debole resta l’essere umano

Nonostante gli investimenti in tecnologie avanzate, l’elemento più vulnerabile rimane il fattore umano. Phishing, truffe online e ingegneria sociale continuano a rappresentare la porta d’ingresso preferita dai cybercriminali. Per questo cresce l’importanza della formazione: dai cittadini ai dipendenti pubblici, dalle scuole alle imprese, serve costruire una vera e propria cultura della sicurezza digitale.

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