«Non ve lo dico se mi candido, ma quello che è sicuro è che io controllo, seguo. Ma potete immaginare che prendo dieci anni di vita e li butto al mare?». Così il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ha risposto, con la consueta ironia, a chi gli chiedeva se intenda ricandidarsi alle prossime elezioni regionali.
Le dichiarazioni sono arrivate a margine dell’inaugurazione dell’impianto di compostaggio di Pomigliano d’Arco (Napoli), dove il governatore ha affrontato anche il tema del ruolo degli amministratori pubblici e della fatica nel governare una regione complessa come la Campania.
«Fare il presidente o il sindaco non può essere un lavoro, magari anche comodo. Ti metti al primo posto a teatro, la fascia a tutte le cerimonie… tutte queste passerelle inutili. Per realizzare le opere bisogna buttare il sangue dalla mattina alla notte», ha affermato De Luca, sottolineando la difficoltà di far funzionare la macchina amministrativa.
«Siamo in una regione nella quale nulla si muove da solo – ha aggiunto – bisogna tirare tutti per i capelli, poi fare una verifica, un’altra verifica e assicurarsi che non si siano addormentati per strada. È un lavoro faticoso, incompatibile con le cerimonie. Gli amministratori si dividono in due categorie: quelli che realizzano e cambiano le realtà, e quelli che parlano e fanno solo cerimonie».
Un’uscita che, come di consueto, mescola sarcasmo e pragmatismo, alimentando ancora una volta l’interrogativo sul futuro politico del governatore campano.