Da circa dieci giorni Vincenzo De Luca è un presidente della Regione Campania ormai prossimo al congedo, almeno sul piano politico. Fino alla proclamazione ufficiale degli eletti del voto del 23 e 24 novembre, resterà però formalmente in carica, con pieni poteri nell’immediato ma senza alcuna possibilità di incidere sugli equilibri futuri. La lista “A testa alta”, che lo sostiene, non ha registrato risultati particolarmente significativi: quattro consiglieri in totale, quinto gruppo per consistenza. Non abbastanza per ambire ai ruoli di peso che i fedelissimi del governatore avevano puntato, dalla vicepresidenza agli assessorati strategici come i Trasporti.
Sul percorso dei deluchiani si è frapposto il muro del dem Mario Casillo, forte sia del consenso interno al partito sia della dote di voti ottenuti, al punto da rivendicare contemporaneamente vicepresidenza e Trasporti. In questo quadro, figure come Luca Cascone — noto per la sua vicinanza a De Luca e già considerato una sorta di “assessore-ombra” ai Trasporti — restano oggi completamente ai margini. Stessa sorte per Fulvio Bonavitacola, storico vice di De Luca con delega all’Ambiente: affidargli un assessorato rilevante significherebbe, secondo molti, mantenere la giunta in continuità con il passato.
La presenza di Casillo renderebbe inoltre improbabile la conferma dell’assessora uscente alla Scuola, Lucia Fortini. Rimane in piedi l’ipotesi di mantenere in squadra Ettore Cinque. Se l’economista Carmelo Petraglia dovesse accettare un incarico nella futura giunta, si aprirebbe il nodo della delega al Bilancio; diversamente, Cinque potrebbe addirittura conservare la stessa posizione. Nei corridoi di Pd e M5S, si ironizza: «In questa fase i deluchiani somigliano agli highlander: alla fine ne resterà soltanto uno».
La settimana che si apre porterà indicazioni decisive sulla composizione della giunta guidata da Roberto Fico. Nella maggioranza circola con insistenza la data del 15 dicembre come possibile termine per chiudere il quadro. Chi era stato sondato prima del voto non ha più ricevuto contatti, e l’attesa sta creando tensione nel “campo largo”.
Nelle ultime ore è rimbalzato il nome di Gilda Sportiello, deputata del M5S e coordinatrice del movimento a Napoli, ma resta il dubbio sulla possibilità che lasci il Parlamento. Ciro Borriello, stratega della campagna elettorale di Fico, sembra invece orientato a ricoprire il ruolo di capo di gabinetto, evitando la competizione per un assessorato.
Accanto a queste ipotesi, circolano anche i profili di Paolo Siani, apprezzato trasversalmente nel centrosinistra, del sindaco di Portici Enzo Cuomo (Pd) e di Tommaso Pellegrino, candidato renziano di Casa Riformista rimasto fuori dal Consiglio.
Giovedì era stato programmato un incontro tra Fico, Borriello e i tre consiglieri eletti nella lista del presidente, ma l’appuntamento è stato annullato poche ore dopo la convocazione. Nei prossimi giorni verranno incontrati anche i cinque eletti del M5S, mentre socialisti, centristi dell’area Mastella e rappresentanti di Alleanza Verdi e Sinistra potrebbero essere chiamati a indicare nomi esterni.
In Avs, com’era prevedibile, è in corso un confronto interno fra le anime della coalizione. La scelta dell’assessore dovrebbe spettare ai Verdi e, in questa direzione, la co-portavoce di Europa Verde Fiorella Zabatta sta spingendo con forza per ottenere un posto in giunta, diventando di fatto la candidata più insistente del gruppo.


