Delibere «irreperibili» a Caselle in Pittari, per il Tar il Comune paga le spese

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Delibere «irreperibili» a Caselle in Pittari, per il Tar il Comune paga le spese

Un problema di trasparenza e – più precisamente – «la non reperibilità di atti amministrativi e la mancata pubblicazione degli stessi» che il gruppo di minoranza consiliare aveva chiesto di prendere visione, è costata al Comune di Caselle in Pittari la spesa di lite. Questa la sentenza del Tar di Salerno che ha condannato l’amministrazione comunale alle spese. A darne notizia è lo stesso gruppo di opposizione, rappresentato da Silvio Fiscina, Bruno Speranza e Michele Granato, difeso dai legali Fabio Ferlito e Michele Fiscina, che si è detto «soddisfatti per i risultati ottenuti».

Una vicenda che risale a due anni fa. Dopo la denuncia del gruppo d’opposizione che sottolineava «la non reperibilità di atti amministrativi e la mancata pubblicazione degli stessi» contestando «il comportamento assunto dall’organo esecutivo perché è venuto meno il principio cardine dell’amministrazione pubblica che è quello della trasparenza e della visibilità degli atti», l‘amministrazione Tancredi aveva chiarito «che l’operato della giunta comunale è stato assolutamente corretto sotto il profilo giuridico ed amministrativo».

Una questione che però sembra conclusa. Almeno per ora. «L’esito della condanna alle spese ha confermato l’anomala vicenda che ha visto ancora una volta artefice l’Amministrazione comunale, prima con le sei delibere di giunta, dichiarate irreperibili e pubblicate successivamente dopo circa due anni;  poi con il bizzarro epilogo», ha spiegato in una nota l’opposizione. «Infatti, la mattina dell’ultima udienza fissata per lo scorso 20/01/2016, al protocollo n.703/2016, l’Amministrazione comunale, a firma di un suo funzionario, faceva pervenire una dichiarazione con la quale si attestava  che la documentazione richiesta  non era stata rinvenuta.  – spiega il comunicato – Nello specifico, si trattava di determine e/o delibere relative a contratti di fornitura di energia elettrica con diverse società, nei confronti delle quali l’Amministrazione comunale, durante il periodo 2009/2011, aveva accumulato un debito di circa 200.000,00 euro».

Il ricorso «Con la presentazione del ricorso e quindi con l’attività di controllo esercitata dal gruppo di opposizione è emersa una realtà davvero surreale, considerate le irregolarità e le inadempienze, sulle quali purtroppo il Tribunale Amministrativo Regionale non  entra nel merito, obbligando i sottoscritti, come atto dovuto, a segnalare l’accaduto agli organi di controllo competenti. – continua la nota –  Il Sindaco e gli altri amministratori di maggioranza nelle uscite pubbliche, precedenti alla pronuncia della sentenza, ostentavano tranquillità, tentando di denigrare i consiglieri di minoranza, considerandoli come ossessionati dai ricorsi, furieri di divisioni e poco collaborativi, ora invece che il dado è tratto, nel rispetto dei cittadini e di un principio fondamentale che è quello della trasparenza dell’attività amministrativa, dovrebbero trarre le dovute conseguenze».

«Se questo non accadrà, – concludono i consiglieri di minoranza – continueranno ad essere un cattivo esempio per tutta la cittadinanza, in quanto è chiaro e indiscutibile, che anche l’Amministrazione di Caselle in Pittari, nel rispetto dei ruoli, deve garantire ai consiglieri di opposizione il controllo sull’attività amministrativa che non può essere negato per motivi di opportunità o per sentimenti di diversa appartenenza politica».

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