Dopo la canonizzazione di Carlo Acutis e il pellegrinaggio al Sacro Monte di Novi Velia, Centola si prepara a un altro momento di intensa devozione religiosa: i festeggiamenti in onore di San Lazzaro, che avranno luogo dal 19 al 21 settembre (la terza domenica del mese, come da tradizione).
La celebrazione culminerà nella processione lungo le vie del paese, accompagnata come di consueto dai fuochi d’artificio. Spettacoli musicali, tra cui l’immancabile concerto di musica sinfonica, allieteranno le tre serate dedicate al santo, oggetto di venerazione a Centola fin dai tempi antichi.
Si tratta del mendicante lebbroso protagonista della parabola del ricco epulone, riportata dal Vangelo di Luca (16, 19-31): “C’era un uomo ricco, che portava vesti di porpora e di bisso e faceva festa ogni giorno con grandi banchetti. Un povero, di nome Lazzaro, sedeva alla sua porta a mendicare, tutto coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi con gli avanzi che cadevano dalla mensa del ricco. Perfino i cani venivano a leccare le sue piaghe. Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli nel seno di Abramo. Poi morì anche il ricco e fu sepolto. Finito negli inferi tra i tormenti…”
Sulla base di questa parabola Lazzaro è venerato in quanto protettore dei malati, dei poveri, degli emarginati. Egli incarna la sofferenza umana, che se sopportata con fede porta alla ricompensa ultraterrena. Nel suo destino si può anche scorgere una similitudine con quello di Cristo stesso. Entrambi infatti subiscono l’ingiustizia mondana, l’indifferenza dei potenti, l’abbandono, l’umiliazione, le piaghe, la morte, ma entrambi trovano gloria e riscatto: Lazzaro nel seno di Abramo, Gesù nella resurrezione.
Un culto dal significato profondo, dunque, che invita a riflettere sulla sofferenza umana e sull’importanza della solidarietà, promettendo di animare ancora una volta le vie di Centola.


