Furto finisce in tragedia a Centola: 60enne indagato per omicidio, occultamento e lesioni
| di Luigi Martino
Si aggrava la posizione di Aurelio Valiante, l’imprenditore edile sessantenne di Foria di Centola coinvolto nella sparatoria avvenuta nella notte tra domenica e lunedì, durante un tentativo di furto nella sua abitazione. È accusato di omicidio volontario, lesioni gravissime e occultamento di cadavere.
Nelle ultime ore è stato rinvenuto, in località Limazzo della frazione San Severino, il corpo senza vita di un 28enne albanese, uno dei presunti ladri coinvolti nel colpo finito nel sangue. A segnalare la posizione esatta del cadavere sarebbero state le indicazioni dello stesso Valiante, che questa mattina si è presentato in Procura a Vallo della Lucania accompagnato dal suo avvocato, Antonello Natale.
Nel corso dell’audizione, l’uomo avrebbe ammesso di aver sparato e di aver trasportato il corpo del giovane lontano dalla sua abitazione. Al momento, nei suoi confronti non è stata emessa alcuna misura cautelare, ma la Procura – guidata dal dottor Francesco Rotondo, presente sul luogo del ritrovamento – sta valutando la richiesta di custodia in attesa degli esiti delle perizie balistiche.
Alta la tensione sul posto. Dopo la scoperta del cadavere, numerosi connazionali della vittima, arrivati dal Casertano e già presenti in paese dalla sera precedente, hanno raggiunto l’area del ritrovamento cercando un confronto diretto con l’imprenditore. Solo l’intervento tempestivo dei carabinieri della Compagnia di Sapri, coordinati dal capitano Francesco Fedocci, ha impedito che la situazione degenerasse.
Il corpo del giovane è stato trasferito all’ospedale San Luca di Vallo della Lucania per gli esami autoptici disposti dall’autorità giudiziaria. Intanto, resta ricoverato in gravi condizioni a Napoli il secondo ragazzo albanese rimasto ferito nello scontro a fuoco. Le sue dichiarazioni hanno confermato che anche il connazionale, poi deceduto, sarebbe stato raggiunto da un colpo d’arma da fuoco.
Le indagini proseguono per identificare un terzo componente della banda, attualmente irreperibile. Secondo gli inquirenti, il gruppo avrebbe agito in piena notte tentando di introdursi in due abitazioni della zona, fino all’intervento armato del proprietario della seconda villetta.
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