Giugno nel Cilento: tra fioriture, tartarughe e cammini

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Giugno nel Cilento: tra fioriture, tartarughe e cammini

Nel Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, giugno non è solo un mese: è uno spettacolo. È il momento in cui la natura si risveglia definitivamente, ma anche quando si accende la macchina della tutela, della cultura e dell’identità. È il mese delle prime tartarughe, dei cammini spirituali, delle erbe aromatiche che inondano i sentieri, delle feste contadine e delle prime notti stellate nei borghi senza rumore.

La stagione della nidificazione della Caretta caretta è cominciata e il Parco risponde presente. Il primo nido in Campania è stato trovato ad Ascea, grazie alla segnalazione di un operatore ecologico. Il Cilento si conferma così uno degli habitat più accoglienti del Mediterraneo per questa specie protetta.

Mentre le tartarughe scavano nella sabbia, c’è chi attraversa i sentieri. Il Cammino di San Nilo sta attirando sempre più pellegrini e appassionati di trekking. Sono centinaia dall’inizio dell’anno i pellegrini che attraversano, da Sapri a Palinuro il Cilento bizantino contribuendo a non far morire i borghi, accendere i riflettori sulle aree interne e riscoprire l’anima spirituale e silenziosa di queste terre.

Giugno è anche il mese della fioritura delle erbe selvatiche. Un tripudio di colori e profumi che veste di poesia le colline e le valli dell’alto e basso Cilento. In borghi come Stio, Piaggine, Roscigno, giugno è il momento perfetto per spegnere le luci e guardare in alto. Senza il rumore delle città e l’inquinamento luminoso, il cielo del Cilento si trasforma in un planetario naturale.

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