Il cilentano Mangone all’Istituto di Cultura Italiana di Stoccarda: la sua arte conquista la Germania

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Il cilentano Mangone all’Istituto di Cultura Italiana di Stoccarda: la sua arte conquista la Germania

Con questo titolo “L’Arte attraversa l’Italia”, l’Istituto di Cultura Italiana di Stoccarda ha voluto celebrare la bellezza del paesaggio italiano attraverso lo sguardo espressionista e rock del pittore Fernando Alfonso Mangone. Nella prestigiosa e moderna architettura dell’ampio municipio, hanno preso la parola Giuseppe Restuccia, direttore dell’Istituto di Cultura Italiana di Stuttgart e Francesco Corsi, direttore di Artingenio Museum, realtà museale patrocinata dal Comune di Pisa e sostenuta dai Fondi d’investimento Mdc Investments e Fortitude 1780.

Dopo l’importante presentazione della mostra e del maestro Mangone a cura del diplomatico, Francesco Corsi ha lasciato immergere il pubblico in una narrazione a tinte forti, ricca di particolari storici e dettagli socio ambientali, per far capire l’origine della poetica e degli stilemi del pittore.   Solo approfondendo è possibile accostarsi ad una pittura che evolve nel suo marcato segno identitaria da oltre 50 anni.

«L’inaugurazione della mostra a Stoccarda è stata un successo straordinario, attirando l’attenzione degli amanti dell’arte e dei cultori della cultura italiana. L’evento è stato un affettuoso tributo alle bellezze d’Italia, con particolare attenzione ai suggestivi territori del Cilento, luoghi d’origine dell’artista. Le opere esposte rappresentano una vera e propria odissea attraverso borghi e paesi ancora da scoprire e valorizzare, tra cui Palomonte, Altavilla Silentina, Buccino, Controne, Aquara, Trentinara e Roscigno Vecchia. Questi luoghi, spesso nascosti ai più, mi hanno ispirato a creare opere straordinarie che catturano la magia e l’autenticità di queste terre. Le opere esposte a Stoccarda non saranno messe in vendita, ma diventeranno parte integrante di realtà museali itineranti, conosciute come i “Musei Mangone,” gallerie no-profit che consentiranno al pubblico di godere di queste creazioni senza pari. I Musei Mangone rappresenteranno un nuovo capitolo nell’arte contemporanea, offrendo al pubblico l’opportunità di immergersi completamente nelle opere di Mangone e nell’atmosfera dei luoghi che le hanno ispirate». A dirlo è il pittore Fernando Alfonso Mangone, originario delle aree interne della Campania, di Altavilla Silentina, dove è rientrato negli ultimi anni, dopo una vita trascorsa lavorando in giro per il mondo.

«L’Istituto italiano di Cultura di Stoccarda ha avuto l’onore di rendere omaggio al fascino pittorico e paesaggistico del nostro bel Paese grazie alla straordinaria arte di Fernando Mangone. La mostra che si è inaugura il 13 settembre nei prestigiosi spazi del Municipio di Stoccarda, a cui va il nostro sentito ringraziamento, rappresenta infatti un vero e proprio viaggio in Italia, che l’artista rende possibile attraverso le sue opere ispirate alla grande tradizione pittorica italiana e alle Avanguardie novecentesche. Questo itinerario nella bellezza ci rende particolarmente orgogliosi di collaborare con il Maestro Mangone e di presentare al pubblico tedesco veri capolavori che sono il trionfo del colore. La mostra arricchisce di un ulteriore tassello la promozione dell’arte contemporanea e, più in generale, di tutta la cultura italiana, che l’Istituto porta avanti da oltre 60 anni. Grazie a Fernando Mangone e a tutti coloro che si sono adoperati per rendere possibile questa manifestazione, a cui siete cordialmente invitati», dice il direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Stoccarda Giuseppe Restuccia.

«Ho curato molte mostre di Fernando Mangone e selezionato le sue opere come parte della collezione stabile del nostro museo in Italia. International”, “Stade-Kunst” e la multinazionale “heineken-Italia”. – conclude Francesco Corsi, direttore della casa editrice Art in Genio e del Museo Art in Genio di Pisa. – Nato ad Altavilla Silentina, in provincia di Salerno, è stato per lungo tempo artista giramondo, metropolitano e nomade per scelta, per conoscere altri mondi e altre culture, per ampliare i suoi orizzonti artistici e culturali, per fare nuove conoscenze e arricchire la sua già feconda e predisposta interiorità. Nel corso di questo lungo periodo di nomadismo è stato a Berlino, Rotterdam, Parigi e Londra, ha vissuto i periodi e i luoghi dei più grandi maestri del Rock e del Punk immortalandoli in giganteschi cartelloni che, per lungo tempo, hanno fatto da sfondo a paesaggi e scorci di famose città e metropoli.  Accattivanti e sorprendenti i colori di Mangone: le loro gradazioni si rivelano lentamente passando dai toni grigi e soffusi a improvvise e luminose accensioni, i suoi segni e le sue vampate cromatiche si infittiscono e si rincorrono senza interruzione sulla tela, diventano tracce, percorsi e ritmi intermittenti che dinamizzano lo spazio creando vita, movimento e pulsione. Con questi colori e con il suo gesto perentorio e deciso, Mangone attira così lo sguardo dell’osservatore all’interno della sua trama visiva e dentro l’illusoria dimensione della rappresentazione in una scansione geometrica senza fine e in una profonda e infinita vertigine prospettica».

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