Il giallo di Vibonati, parla il dottore che l’ha soccorso per primo: «Pietro era in coma»

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Il giallo di Vibonati, parla il dottore che l’ha soccorso per primo: «Pietro era in coma»

Il caso del piccolo Pietro, il neonato di nove mesi originario di Villammare ora ricoverato in condizioni gravissime al Santobono di Napoli, continua a scuotere le coscienze e a richiamare l’attenzione delle istituzioni, dei medici e dell’intera comunità.

A raccontare i momenti concitati del suo primo soccorso all’ospedale “Immacolata” di Sapri è il dottor Emidio Ciancola, direttore dell’unità operativa complessa di Anestesia e Rianimazione. Intervistato da 105tv, il medico ha descritto un quadro clinico estremamente critico al momento dell’arrivo del bambino in pronto soccorso: «Quando è giunto in reparto era in coma profondo, molto flaccido e disidratato. È stato sottoposto a una TAC cerebrale e al torace. Alla testa presentava un ematoma subdurale e fratture nell’area ossea retroauricolare. Inoltre, aveva una frattura al femore destro, con un vistoso ematoma visibile sulla coscia».

Il medico ha spiegato che la madre, presente al momento del ricovero insieme al nuovo compagno, ha attribuito le condizioni del piccolo a un vaccino effettuato nelle settimane precedenti. «Abbiamo riscontrato anche una broncopolmonite, che la madre ci ha detto stava curando con antibiotici. Il 28 maggio, ci ha riferito, era stata al pronto soccorso proprio per un problema respiratorio e la terapia le era stata confermata. Dopo averlo stabilizzato e intubato – ha aggiunto Ciancola – abbiamo proceduto al trasferimento in eliambulanza al Santobono. Ora speriamo con tutto il cuore che possa riprendersi».

A sottolineare l’importanza dei presidi sanitari di prossimità è anche il sindaco di Vibonati, Manuel Borrelli, che ha voluto ringraziare pubblicamente i sanitari del presidio dell’Immacolata per il tempestivo intervento. «Per il piccolo Pietro è stato fondamentale il primo soccorso ricevuto a Sapri – ha detto –. In momenti come questi, si comprende il valore della sanità territoriale».

Nel frattempo, emergono nuovi dettagli sulla situazione familiare del bambino. Pietro è il secondogenito di una giovane donna originaria di Licusati, frazione del Comune di Camerota, che attualmente vive a Villammare, nel villaggio “Le Ginestre”, insieme al nuovo compagno, un uomo del posto. Il padre, dopo la separazione, è tornato a vivere dai genitori a Sapri e lavora da un anno in un panificio-pizzeria di Vibonati. Quel giovedì pomeriggio, giorno in cui avrebbe dovuto prendere i bambini come da accordi, si è invece ritrovato in ospedale, con il figlio in condizioni disperate. «Non so nulla di ciò che è accaduto», ha dichiarato telefonicamente.

La madre, attraverso un post pubblicato sui social, ha difeso il suo compagno e rivolto un duro attacco al sistema sanitario: «Perché il 28 maggio mio figlio è stato rimandato a casa con un semplice antibiotico? Portate rispetto per chi ha aiutato mio figlio a raggiungere tempestivamente l’ospedale».

La vicenda, già drammatica, è ora aggravata da un procedimento giudiziario che vede coinvolti i due genitori: la madre, infatti, ha sporto denuncia nei confronti dell’ex compagno per presunti maltrattamenti in famiglia.

«In questo momento – ha dichiarato ancora il sindaco Borrelli – ogni nostro pensiero è rivolto al piccolo Pietro affinché possa farcela. Confidiamo nel lavoro dei carabinieri di Vibonati e Sapri, che stanno conducendo le indagini, e nelle cure dei medici del Santobono».

A unirsi alla preghiera collettiva è anche don Vincenzo Contaldi, parroco della comunità: «La nostra comunità prega per Pietro, con la speranza che torni presto a casa e che venga fatta chiarezza su quanto accaduto».

Le indagini sono affidate ai carabinieri e coordinate dalla Procura di Lagonegro. Al centro degli accertamenti, anche l’ipotesi della sindrome da scuotimento, sulla quale sarà determinante il parere medico-legale.

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