Ma il nostro mare è realmente così pulito? Quarta parte

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Ma il nostro mare è realmente così pulito? Quarta parte

Gli episodi che confermano la serietà del problema delle evidenze inquinanti relative al nostro mare sono riscontrabili giorno per giorno. Stanno lì, davanti ai nostri occhi e alle nostre orecchie, a testimoniare che non si può più fare finta di nulla, che la questione ha una preoccupante continuità, che l’equilibrio grazie al quale "si tira avanti" è davvero precario.

Due fatti: nella tarda mattinata di venerdì, davanti agli scogli in zona Punta, a Marina di Camerota, si potevano notare dei pezzi di escrementi sull’acqua, insieme ad una considerevole quantità di una sostanza oleosa, probabilmente carburante di un’imbarcazione. In fondo alla pagina, testimoniano il fenomeno le immagini scattate da Stefano Celia, presente sul luogo. Nelle stesse ore, a Palinuro, invece, si è verificato un guasto alla condotta fognaria sottomarina; sono stati necessari degli interventi di riparazione, ragion per cui la spiaggia "Ficocella" è stata interessata da un provvedimento di divieto di balneazione, cessato sabato mattina. Pare che i lavori di riparazione delle tubature si siano conclusi nella serata.

Facendo un passo indietro, sul sentiero intrapreso nelle precedenti tappe di questa inchiesta, ci soffermeremo stavolta su quella che, tenendo presente le testimonianze dirette di vari operatori e osservatori e di un esperto della questione (l’ingegnere marittimo intervistato nella seconda parte dell’inchiesta), si può definire come una causa preponderante dei "problemi di salute" di cui soffre il nostro mare: l’inaccettabile mancanza, per il Comune di Camerota, di un sistema di depurazione degli scarichi fognari.

Partiamo dal livello del mare, per salire poi fino a Licusati.

A Marina di Camerota, il recente passato ci racconta che sono stati costruiti due depuratori. Il primo, quello del vallone delle Fornaci, non è mai entrato in funzione. Persone che da sempre seguono da vicino tali questioni, riferiscono di un singolare collaudo effettuato senza che vi fossero stati montati tutti i macchinari necessari ad un effettivo funzionamento del sistema.

Il secondo depuratore è quello che si trovava in zona Calanca: non ha mai funzionato in maniera adeguata. Le acque che ne uscivano non si potevano certamente definire depurate. È stato smantellato. È rimasto, orfano, solo il sistema delle condotte che, come è chiaramente emerso univocamente nell’inchiesta, è a sua volta imperfetto e inadeguato. Per quanto riguarda le altre frazioni del Comune, la situazione pare essere ombrosa e di certo non descritta ad alta voce. A Camerota e a Lentiscosa non si è mai neanche cominciato a pensare che forse un depuratore può essere utile. A Licusati, la situazione è, se possibile, ancora più inquietante. Da quasi un decennio esiste un sistema di depurazione completo, ultimato, dotato di tutti i macchinari necessari. Non è mai entrato in funzione.

Giungendo nel cuore della piccola frazione, ci si immette in un sentiero sterrato in discesa. Percorrerlo in macchina non è impresa facile, soprattutto per i deboli di stomaco. Dopo qualche minuto si arriva ad un grosso spiazzale nel cuore della campagna, preceduto da un cancello aperto che più aperto non si può. Entrando nella zona, si sente subito un odore spiacevole, puzza di fognature. Strano, viene subito da pensare, visto che il sistema è inattivo. Sulla destra si trova una piccola costruzione, è una cabina elettrica, da cui si sarebbe dovuta trarre l’energia per il funzionamento dei macchinari. Al centro del piazzale c’è il depuratore vero e proprio, diviso in due parti: da una parte le vasche destinate alla raccolta dei liquami, le pompe, i vari macchinari; dall’altra parte le vasche con i grossi rubinetti da cui sarebbe dovuta uscire l’acqua depurata. Tutta la struttura presenta evidenti segni di abbandono. I pezzi meccanici, le tubature sono per lo più ricoperte di ruggine; le vasche di raccolta sono parzialmente riempite da acqua stagna ormai marroncina, che dà quasi l’idea di essere frutto dello scarico fognario, ma in realtà è acqua piovana "stagionata". Camminando attraverso lo spiazzale e, avvicinandosi alla parte della delimitazione laterale scandita da reti divisorie, la puzza che si sente aumenta in maniera direttamente proporzionale allo spostamento. Guardando in basso, arrivati ormai alla rete, si capisce la provenienza del nauseante odore: oltre la divisione c’è un grosso tubo che riversa una gran quantità di liquami di colore marrone direttamente nella terra, in un piccolo canaletto. Non c’è ombra di dubbio sul fatto che si tratti di scarichi di fogna. Percorrendo una stradina laterale che fiancheggia il canaletto in cui scorre un ruscello di acque reflue, la puzza si fa sempre più insostenibile, al diminuire dell’energia cinetica e dunque della velocità del flusso.

Dunque: esiste a Licusati un depuratore finito ma mai utilizzato, in evidente stato di abbandono e a pochi metri di distanza c’è uno scarico di liquami fognari che finisce direttamente nella terra, per immettersi probabilmente nel vallone delle "Fornaci". Lo stesso vallone che termina a Marina di Camerota, dove è stato costruito in passato quel depuratore di cui si parlava sopra, anch’esso mai entrato in funzione. Sembrerebbe un piano diabolico che punta alla maggiore inefficienza possibile e al più alto danno immaginabile per questi luoghi. È quello che accade, semplicemente. 

Com’è possibile che succeda una cosa del genere?  Risalendo il sentiero sterrato, si notano alberi di fichi, piantagioni di grano, vigneti, more, un pozzo agricolo e varia ed eventuale natura. Quegli scarichi che si trovano lì vicino non faranno benissimo alla salute di questa terra, visto che nella fogna finisce di tutto: prodotti chimici, materiali inquinanti di vario genere, oltre agli escrementi.

Alla fine della terza parte dell’inchiesta, ci chiedevamo come i paesi dell’interno smaltissero i liquami, quale impatto questi ultimi avessero sul mare che bagna le nostre coste. Licusati, una parte dei suoi scarichi, li smaltisce così. Gli altri paesi del comune di Camerota, come detto, non hanno un depuratore, dunque si presume che facciano altrettanto, o che ci si comporti in maniera simile. O li raccolgono in vasche ed effettuano giganteschi e immaginifici espurghi? Cosa succede realmente? Perchè il depuratore di Licusati non è mai entrato in funzione ed è incredibilmente abbandonato? Chi ha la responsabilità politica di tali scempi e cosa si ha intenzione di fare ora, adesso? Si metterà un altro carroponte sul porto per migliorare la fruibilità del panorama o qualcuno penserà che un depuratore del comune di Camerota è indispensabile?

Il problema è molto grave, si aspettano risposte serie.

 

In basso, le immagini della sporcizia presente in mare in zona Punta, venerdì mattina. Subito di seguito, quelle del depuratore di Licusati e dello scarico fognario presente nelle immediate vicinanze della struttura abbandonata.

PER PROBLEMI TECNICI, LE IMMAGINI NON SONO VISUALIZZABILI. SARANNO RIPRISTINATE PRIMA POSSIBILE.

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