L’arte come atto di denuncia, memoria e speranza: Levi e Ortega in dialogo nel cuore del Cilento

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L’arte come atto di denuncia, memoria e speranza: Levi e Ortega in dialogo nel cuore del Cilento

Il Museo della Dieta Mediterranea di Pioppi, in occasione della X edizione del Festival della Dieta Mediterranea, partito nei giorni scorsi, ospita una mostra straordinaria dal titolo “Resistenze e Oppressioni. Pittura civile da Ortega a Levi”, che unisce per la prima volta in esposizione congiunta le opere di Carlo Levi e José Ortega, due giganti del Novecento che hanno fatto dell’arte un potente strumento di testimonianza e impegno civile.

Nel suggestivo contesto del Palazzo Vinciprova, sede storica del museo, la mostra sarà visitabile dall’8 agosto all’8 settembre 2025. Un’occasione unica per riscoprire, attraverso la forza espressiva delle loro opere, la visione profonda e radicale di due artisti che hanno saputo raccontare la dignità degli ultimi e le contraddizioni del Sud, trasformando l’estetica in azione politica e l’arte in memoria collettiva.

L’esposizione si inserisce in un anno particolarmente significativo: i 50 anni dalla morte di Carlo Levi, i 90 anni dal suo esilio ad Aliano e gli 80 anni dalla pubblicazione di “Cristo si è fermato a Eboli”, capolavoro assoluto della letteratura civile italiana. Contemporaneamente, si ricordano i 35 anni dalla scomparsa di Ortega, il “pintor andaluso” che trovò nel Cilento una nuova patria spirituale e creativa.
Levi e Ortega ebbero modo di incontrarsi un paio di volte in vita ed entrambi nutrivano una profonda stima e ammirazione reciproca, ma mai finora una mostra li aveva raccontati insieme, unendo in un solo filo rosso i loro potenti messaggi. 

L’esposizione presenta una selezione intensa e simbolica di opere rappresentative del percorso umano e artistico dei due maestri.
 Carlo Levi è presente con una serie di potenti litografie realizzate a fine anni Sessanta, tra cui Maternità contadina, Amanti, Autoritratto, Contadini con la falce e Donne con la testa di capra. Opere che rielaborano con tratti netti e visionari i grandi temi della civiltà contadina, della mitologia e della condizione umana.
 José Ortega, invece, è rappresentato da una selezione del ciclo “Dürer”, realizzato negli anni Ottanta nel suo laboratorio di Bosco: un dialogo profondo e drammatico con le allegorie morali dell’incisore tedesco Albrecht Dürer, reinterpretate con tensione espressionista e impegno etico.

Due stili diversi, due poetiche distinte, ma accomunate da una stessa urgenza: dare voce agli oppressi, denunciare l’ingiustizia, valorizzare le culture marginali.

Il progetto espositivo si propone di offrire uno sguardo nuovo e contemporaneo sull’eredità culturale di Levi e Ortega, ricollegandola ai valori fondanti della Dieta Mediterranea, non solo stile alimentare ma vera e propria visione del mondo, fondata su giustizia, sostenibilità, equilibrio e memoria.

Per Valerio Calabrese, direttore del Museo della Dieta Mediterranea e ideatore della mostra:
“Le opere di Levi e Ortega diventano strumenti di riscatto per un Sud che, oggi come ieri, può e deve riscoprire nella propria identità la forza per costruire un futuro solidale. Quelle terre rare che sono terre future, come indica il tema di quest’anno del nostro festival.”

Anche Don Gianni Citro, curatore del Museo Ortega di Bosco, ha inteso contribuire alla mostra:
La mostra di Pioppi su Levi e Ortega apre una radura di luce in una stagione di ombre cupe e insidiose. È una iniziativa coraggiosa e visionaria, che evoca il protagonismo artistico, culturale e politico di due uomini di impegno civile vero, entrati nella storia e nella miseria del Sud con anima e corpo. La cifra comune ai due è la straordinaria sensibilità per i vinti, per le zone di confine, quelle geografiche e quelle esistenziali e il contatto sempre commosso con la materia della vita povera, contadina, oscurata dal potere, eppure così viva e carica di sacrificio. Ortega e Levi hanno patito esili e sospetti e le loro ferite li hanno resi vulnerabili a ogni segnale di sopruso, ma anche fautori di denuncia e riscatto, di cui la loro arte è documento aperto.

Per Rosaria Gaeta, presidente della Fondazione Luigi Gaeta – Centro Studi Carlo Levi “L’arte civile di Levi è un monito potente e un faro proiettato nel futuro. Le sue figure, siano esse contadini, briganti o volti sofferenti, non sono mero oggetto di osservazione, ma soggetti attivi di una narrazione corale, portatori di una saggezza antica e di una resilienza che sfida il tempo.”
 
I profili degli autori

Carlo Levi (1902–1975) è stato scrittore, pittore, medico e protagonista dell’antifascismo italiano. Celebre per il romanzo Cristo si è fermato a Eboli (1945), frutto dell’esperienza dell’esilio in Lucania nel 1935, Levi ha saputo raccontare con partecipazione e profondità il mondo contadino e le sue contraddizioni, facendo della pittura un mezzo parallelo e complementare alla scrittura. La sua arte – fortemente figurativa, simbolica e radicata nel reale – restituisce dignità ai volti, ai gesti e alle storie del Sud dimenticato, con una tensione etica e politica che ne fa un maestro dell’arte civile italiana.

José Ortega (1921–1990), incisore e muralista spagnolo, fu esiliato dalla Spagna franchista e trovò nel Cilento un rifugio creativo e spirituale. Dal suo arrivo a Bosco negli anni Settanta, Ortega fece della piccola frazione cilentana il centro di un’intensa attività artistica e culturale. Le sue opere uniscono lo sguardo severo e drammatico dell’esule al calore del Mediterraneo, dando vita a una pittura profondamente politica e umana, ispirata alla vita contadina, alla memoria storica, alla lotta per la libertà. Con il suo stile espressionista e simbolico, Ortega ha lasciato un segno profondo nel panorama artistico del Novecento europeo.

Inaugurazione ufficiale: 8 agosto 2025, ore 18:00

Museo della Dieta Mediterranea, Palazzo Vinciprova – Pioppi (SA)

Con gli interventi di:

  • Valerio Calabrese – Direttore Museo della Dieta Mediterranea e ideatore della mostra
  • Rosaria Gaeta – Presidente Fondazione Luigi Gaeta – Centro Studi Carlo Levi
  • Don Gianni Citro – Curatore Museo Ortega di Bosco
  • Stefano Pisani – Sindaco di Pollica
  • Ferdinando Palazzo – Sindaco di San Giovanni a Piro
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