L’economia ai tempi del Coronavirus, l’intervista a Stefano Villani

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L’economia ai tempi del Coronavirus, l’intervista a Stefano Villani

di Antonio Vuolo

Stefano Villani

Il Coronavirus, oltre a un’emergenza sanitaria mai vista prima, porta con sé una crisi economica spaventosa, mai vista prima dal dopoguerra ad oggi. Temi che il nostro giornale ha trattato con un consulente finanziario, cilentano doc, Stefano Villani, che ha risposto ad alcuni nostri quesiti.

L’Italia come ne uscirà da questa crisi dal punto di vista economica?
La recessione è inevitabile, c’è solo da capire la durata e l’entità. La domanda è bloccata dalla forte riduzione dei consumi, l’offerta è ridotta con l’arresto del sistema produttivo e le finanze pubbliche devono far fronte a spese straordinarie e ridotte entrate tributarie, quindi con relativa crescita del debito. Infine, i mercati hanno causato una riduzione della ricchezza delle famiglie e nei prossimi mesi la crescita economica avrà una profonda contrazione, a cui seguirà un rimbalzo ma solo a determinate condizioni.

Come reputa le misure assunte fino ad oggi dal Governo?
Rispetto ad altri Paesi ci siamo mossi in anticipo e nonostante tutto stiamo tra le nazioni più penalizzate, purtroppo paghiamo la “progressione” delle decisioni. Un primo segnale di contributo alle famiglie e alle imprese è arrivato, chiaramente devono essere messe in campo le garanzie di Stato sui crediti aziendali e ampliare la protezione delle aziende italiane per evitare operazioni ostili da investitori esteri. Il Governo deve assolutamente fare attenzione a quali strumenti utilizzerà per combattere la crisi sanitaria ed economica. In situazione di Crisi, è l’occasione per effettuare delle riforme importanti, oggi l’apparato pubblico deve cambiare radicalmente, semplificando i rapporti tra Stato e cittadini, eliminando Enti inutili. Fatta eccezione del presidente Del Luca dove in alcuni casi è stato promotore di alcuni interventi, in questa giorni si è visto il mancato coordinamento delle Istituzioni. Bisogna sfruttare le nuove tecnologie ed eliminare le sovrapposizioni nel nostro Paese. Il Governo Centrale e Comuni, altro non serve.

Oltre ai lavoratori, anche i risparmiatori sono preoccupati. Cosa suggerisce?
Nel mercato si scambiano tantissimi prodotti finanziari ed è regolato da norme complicate. È evidente che per una protezione efficace del risparmiatore è necessario qualcosa in più delle regole e della stessa vigilanza. E’ importante rivolgersi a un consulente finanziario, che controllerà le posizioni in essere e consiglierà sulle strategie future, un professionista dedicato che assiste il cliente nel settore degli investimenti finanziari, delle scelte assicurative e previdenziali. Ad oggi, arrivano notizie di una patrimoniale sui conti correnti, i risparmiatori italiani possiedono una ricchezza finanziaria di oltre 5mila miliardi, vanno chiamati a raccolta non per essere oggetto di prelievo forzoso, ma per comprare titoli di stato italiani dedicati all’emergenza come già fatto in passato (Btp Italia). La storia ci insegna che i crolli dei mercati finanziari offrono delle opportunità in ottica di lungo periodo, chiaramente riservati ai risparmiatori che saranno disciplinati e pazienti.

E l’Europa?
L’Europa non è unita in questo momento drammatico, la continua difesa degli interessi nazionali da parte delle Nazioni del Nord potrebbe determinare la sconfitta dell’ideale europeo. E’ necessario creare nuovo debito attraverso “Eurobond Europei” o “titoli di Stato nazionali di lunga scadenza garantiti dalle nostre riserve auree”, per finanziarie l’emergenza sanitaria, le imprese e famiglie in difficoltà. Inoltre, è possibile detassare i titoli di Stato, abbiamo fortunatamente la Bce che sostiene la liquidità e il credito, ma non può erogare il reddito. Quindi, sono necessarie riforme nazionali (strutturali e fiscali) per far ripartire l’economia, semplificare i processi , maggiore capacità di comando e velocità nelle decisioni.

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