Maltempo: dai castagneti e vigneti ai kiwi, produzioni ko in provincia di Salerno

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Maltempo: dai castagneti e vigneti ai kiwi, produzioni ko in provincia di Salerno

L’agricoltura conta i danni dopo il weekend di maltempo che si è abbattuto sulla provincia di Salerno. Coldiretti questa mattina, con i suoi tecnici, ha verificato le condizioni delle campagna in molti casi ancora allagate dopo la furia della pioggia e del vento. “La situazione è di grande emergenza – sottolinea il presidente di Coldiretti Salerno Vito Busillo – e auspichiamo che dopo questa fase si possa ragionare con gli Enti locali e con la Regione sulla necessità di mettere in piedi un grande piano di prevenzione e manutenzione del territorio. E’ indispensabile che le aree rurali vengano tutelate con efficacia ed immediatezza rispetto ad eventi di tale eccezionalità”.

Nell’agro sarnese nocerino sono finite sott’acqua alcune  coltivazioni in pieno campo di cipollotto appena trapiantato; allagati i campi appena messi a dimora di verze, finocchi e scarole. Nella Piana del Sele diverse serre divelte dalla furia del vento. Qualche allagamento si registra nella zona Aversana ma senza particolari danni. Nella zona di Roccadaspide e Alburni, l’imminente campagna castanicola, che si presentava sotto i migliori auspici dopo anni bui e di grandi difficoltà, rischia di  essere in parte compromessa. La pioggia insistente ed il forte vento hanno prodotto smottamenti ai terreni e spezzato rami ricoperti di rigogliosi ricci di castagne. Danni anche sulle coltivazioni di kiwi  e sui vigneti nelle zone dove la vendemmia non era ancora stata effettuata. “Nessuna area della provincia purtroppo è stata risparmiata – spiega il direttore di Coldiretti Salerno, Enzo Tropiano –  stiamo monitorando costantemente la situazione ma abbiamo già verificato ovunque smottamenti a numerose strade rurali, edifici danneggiati, piante sradicate, campi e stalle allagati. Purtroppo i danni sono comunque ingenti, sia alle strutture che alle colture, con particolare interessamento delle zone orticole e viticole dove le uve risultavano molto esposte, anche per l’annata particolarmente precoce sotto il profilo della maturazione”. 
 

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