Morigerati sotto la roccia: il silenzio dell’acqua è un patrimonio da custodire
| di Redazione
In un tempo che corre, Morigerati resiste. Stretta tra le pieghe aspre del Cilento interno e accarezzata da uno dei fenomeni geologici più affascinanti d’Europa, la risorgenza del fiume Bussento, la comunità di Morigerati ha fatto una scelta radicale: custodire il silenzio. E farne un’eredità da tramandare.
Qui l’acqua non è solo risorsa: è memoria e identità. Si inabissa per chilometri, scompare tra le fenditure calcaree, poi riaffiora con forza sotto la roccia, creando uno spettacolo naturale che parla di tempo e equilibrio. Il visitatore si muove a piedi lungo i sentieri che collegano la grotta della risorgenza ai mulini ad acqua, tra felci e muschi antichi. Ogni angolo custodisce un pezzo di sapere: la biodiversità del fiume, i resti delle civiltà contadine, i muri a secco che ancora reggono. Qui tutto racconta.
Chi arriva a Morigerati non cerca il selfie. Cerca un tempo diverso. Non ci sono villaggi vacanze, ma ospitalità familiare, percorsi per escursionisti curiosi. Il turismo è “lento”, e quindi sostenibile. E cresce, anno dopo anno, senza stravolgere.
La grotta del Bussento è oggi una delle perle del turismo ambientale del Cilento, riconosciuta dal 1995 anche dal WWF per il suo valore ecologico. Ma ciò che la rende unica non è solo la bellezza naturale. È la scelta collettiva di proteggerla.
Il fiume non urla. Gorgoglia, sibila, accarezza. Eppure è più forte di qualunque voce. Il Bussento scorre invisibile sotto la superficie, per poi riaffiorare come a ricordarci che la vita più profonda spesso si muove nel silenzio.
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