Oasi Wwf di Morigerati, così la natura dà spettacolo

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Oasi Wwf di Morigerati, così la natura dà spettacolo

L’oasi occupa 607 ettari di natura incontaminata e selvaggia che il Cilento svela verso Sud, nell’entroterra del golfo di Policastro: almeno dieci chilometri di distanza dai borghi di Caselle in Pittari e Sicilì, venti chilometri dal mare, ricordano perché il paese che la ospita si chiama Morigerati.

Un fenomeno carsico secondo in Europa per importanza, una stazione di muschi prima nel Meridione d’Italia, che vanta un record: centinaia di sfumature di verde la rendono il gioiello del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. Basterebbe questo per descriverla ma c’è dell’altro. L’Oasi Wwf di Morigerati, con la sua natura selvaggia e la sua ricchezza geologica, per un gruppo di giovani sono un eden da trasformare in un luogo di ritiro per gli amanti della vita e dei ritmi lenti.

E’ l’estate del 1988: serve attirare l’attenzione all’ambiente e proteggere quell’ecosistema unico e ricco, in quel canto sperduto del mondo. Con la complicità di chi sulle spalle ha qualche anno in più, si pensa ad uno sciopero della fame. Per sette giorni niente da mangiare e dell’acqua solo per combattere la calura di luglio. Nasce così, poco più tardi, l’Oasi di Morigerati, tra i progetti di conservazione più importante di Wwf Italia, inserita nella lista mondiale dei Geoparchi.

Il percorso per raggiungerla dal centro abitato si srotola per 900 metri lungo un’antica mulattiera in pietra, incantevole. Giù a valle c’è il fiume Bussento, protagonista di quest’area, perché riaffiora nella grotta a Morigerati, dopo essere scomparso per sei chilometri nelle viscere della terra a Caselle in Pittari. Scendere nell’area protetta è un’esperienza unica: uno spettacolo naturalistico particolarmente suggestivo sia in primavera, che in estate quando la vegetazione – domina la macchia mediterranea – cambia colore e diventa brillante. Il sentiero è in parte scavato nella roccia ed è accompagnato dal paesaggio montuoso.

Dopo una serie di tornanti ecco il primo scorcio felice: un antico mulino in pietra costruito nel 1700 e attualmente funzionante, restaurato da falegnami del posto con assoluta meticolosità. Simbolo del rapporto straordinario tra l’uomo e la natura, l’antico mulino ha molito fino agli anni ’60. Fino ad allora giungevano da ogni parte del territorio per macinare grano, in prossimità della sorgente. La molitura è a ruota orizzontale, un elemento questo che lega il Cilento ai monaci greci che qui si rifugiarono nell’VIII secolo per sfuggire alle persecuzioni iconoclaste.

Anche Morigerati, come altri borghi del territorio, vanta tracce preziose del loro passaggio. Ne è l’esempio la sacra icona di San Demetrio, martire di Tessalonica, oggi protettore del paese. Un punto di particolare spettacolarità è dato dalla grotta del Bussento, la gola scavata dal fiume, ricca di flora e fauna unica, tra cui lontra e gamberi o alcuni dei nuclei più consistenti di muschi, felci e salici.

Un altro punto di particolare spettacolarità è dato dalla grotta del Bussento, tempio imponente di bellezza al quale si accede attraverso un portale di pietra e un percorso attrezzato in legno che permette l’affaccio per godere dello spettacolo unico e incredibile che crea la natura. E’ qui che il fiume riemerge impetuoso e violento di ritorno dal suo misterioso percorso sotterraneo.

La grotta è stata oggetto di esplorazioni fin dal 1925 dal barone Carlo Franchetti, che hanno reso accessibile al visitatore circa 600 metri. Dei sei chilometri sotterranei ne sono stati esplorati poco più di uno. Si tratta di un percorso sotterraneo di enorme difficoltà che però offre caratteristiche e meraviglie che solo la madre natura può originare. Cascate, giochi d’acqua e pozze cristalline sono il contorno di questa riserva naturalistica di incredibile fascino.

Titoli di coda? Nient’affatto: contenuti extra e niente effetti speciali, qui non servono. La lontra, a rischio estinzione, probabilmente ha la popolazione più ricca d’Italia proprio in quest’oasi, nei punti difficilmente raggiungibili dall’uomo e particolarmente incontaminati. Si possono individuare segni del passaggio del lupo, del gatto selvatico e dell’istrice. Nelle zone più prossime alle sorgenti vivono la salamandra dagli occhiali, trote, il merlo acquaiolo; mentre puntando gli occhi al cielo è possibile anche scorgere il corvo imperiale, il gheppio, il nibbio bruno e quello reale. Prima della risalita un ultimo sguardo al panorama incantevole, e un interrogativo: il viaggio può finire o continuare. Morigerati è tutta da scoprire.

Informazioni e contatti per visitare l’Oasi Wwf di Morigerati: 333 6959991

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