Emergono nuovi, inquietanti dettagli sul caso di Marzia Capezzuti, la 29enne scomparsa tra il 7 e l’8 marzo 2022 e trovata morta il 25 ottobre dello stesso anno in stato di decomposizione. Nel processo in corso davanti alla Corte d’Assise di Salerno, un testimone ha raccontato episodi di violenze e umiliazioni subite dalla giovane nella casa dei coniugi Barbara Vacchiano e Damiano Noschese, entrambi imputati per omicidio.
In aula ha parlato Paolo Squitieri, compagno della figlia di Vacchiano, che ha riferito di aver assistito a un episodio in cui Marzia sarebbe stata costretta a ingoiare il mozzicone di una sigaretta per punizione. “Era una ragazza buona, ingenua, con l’atteggiamento di una bambina – ha raccontato – ma viveva nel terrore. Barbara la trattava con crudeltà”.
Secondo il testimone, la giovane veniva spesso insultata e percossa, e negli ultimi tempi appariva sempre più provata, con lividi e capelli tagliati male. Un’altra testimone, una ragazza straniera ospite di una comunità, ha riferito di aver avuto contatti con il fratello di Noschese, che le avrebbe inviato messaggi e foto di Marzia con segni di violenza.
L’udienza si è chiusa con l’annuncio che la prossima testimonianza sarà quella di Annamaria Vacchiano, figlia della coppia imputata. Un momento chiave per chiarire definitivamente la dinamica di una vicenda che continua a sconvolgere l’opinione pubblica.


 
