Fiction Vassallo, ricordate il segretario? Eccolo davvero: «Sindaci l’hanno dimenticato»

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Fiction Vassallo, ricordate il segretario? Eccolo davvero: «Sindaci l’hanno dimenticato»

«Perché Angelo è stato riconosciuto in ogni parte d’Italia e nel Cilento non c’è stato nessun sindaco, o pochissimi, che si sia  ricordato di lui, perché? Perché questi sindaci non lo hanno fatto ieri e continuano a non farlo oggi? Ma chi abbiamo a capo delle amministrazioni? Uomini che pensano al territorio, uomini che pensano alla gente? Perché il messaggio di Angelo non viene portato avanti?». Sono gli interrogativi di Gerardo Spira, avvocato e storico segretario, fedelissimo, di Angelo Vassallo, il sindaco ucciso a Pollica nell’estate del 2010. «Un uomo che aveva una marcia in più» lo ricorda Spira, raccontando aneddoti ed emozioni al Giornale del Cilento.it durante una lunga intervista. Ma non nasconde perplessità e malumori perché, a distanza di cinque anni, dice Spira, «in tanti lo hanno dimenticato». 

Com’era Angelo Il segretario ha ricostruito la figura di Angelo nella sua quotidianità di sindaco e uomo: «Era profondamente umano, era semplice, aveva una marcia in più rispetto a molti, aveva i piedi per terra, non ha mai pensato alla poltrona, pensava alla gente e al territorio. – dice Spira al nostro quotidiano – Quando affrontava un problema lo faceva pensando agli altri. Se gli facevano una richiesta, la proiettava a tutta la comunità, se era possibile. Aveva il senso generale della cosa pubblica. Ed è quello che gli ha permesso di avere tutto questo riconoscimento». E cita un esempio: «Quando ha pensato di mettere nella rete fognaria di Pollica, quella di Mezzatorre, che era a San Mauro Cilento, ha ripreso quella località e l’ha rimessa in rete, non aveva l’idea del campanile ma della comunità allargata».

La classe politica attuale Secondo Spira, gli amministratori attuali del Cilento non hanno ereditato il piglio, quel discorso di rete a cui invece aspirava Vassallo. «Questa classe dirigente politica, che si è nascosta per tanto tempo, dovrebbe avere adesso il buon senso di riprendere quel filo che Angelo ha lasciato e di portare avanti un discorso comunitario, tutti insieme, perché quei fatti non sono solo da ritagliare in un angolo del Cilento. – spiega l’avvocato – Dico sempre che il comportamento camorristico non è quello che andiamo a definire e che riportiamo solo in una parte di regione. L’atteggiamento camorristico noi lo sentiamo, lo avvertiamo in tutti i momenti in cui la pubblica amministrazione respinge il cittadino fuori dalle mura del Comune. E accade tutti i giorni. Deve cambiare questo comportamento, l’amministrazione deve diventare trasparente, deve scendere tra i cittadini».

L’episodio a Roma «Durante la prima a Roma mi è successo un fatto strano. – racconta Spira – Mentre si svolgeva il film, mi sono ritrovato più di una volta alzato nel cinema e ho sentito intorno a me la figura di Angelo. La sentivo proprio. Vuol dire che il film ha colto esattamente le sensazioni che si sono avute».

Il commento sulla fiction Il sindaco pescatore «Quando è stato trasmesso su Raiuno ho potuto soffermarmi su ogni passaggio, sui dialoghi, le sospensioni, le riflessioni. Mi auguro che serva a svegliare il territorio, perché molti parlano di vita romanzata, di fatti fantasticati e così via però lì ci sono fatti che non sono soltanto avvenuti a Pollica, ma fatti vivi davanti alla porta di ognuno di noi. Mi auguro dia questo segnale, – dice Spira – alcuni amministratori e politici continuano a parlare con un linguaggio polemico, che non ha nessun senso e non aiuta il territorio. Angelo non c’è più ma le sue idee sono oramai entrate nella mente del cittadino, di tutti. La gente vuole il rispetto della legge, la legalità, non vuole andare a bussare alla porta dell’amministratore per avere un suo diritto». 

«Cento minuti non consentivano di produrre 20 anni di vita politica di un uomo, ma il regista ha fatto capire, attraverso il filo conduttore, dove voleva arrivare e andare. – ha concluso il segretario – Il significato è: ‘Questo è quello che ha fatto e che voleva fare, ora continuate voi’».

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