Omicidio Vassallo, parla la moglie di Angelo: «Anni passano senza risposte»

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Omicidio Vassallo, parla la moglie di Angelo: «Anni passano senza risposte»

«Di Angelo mi manca sempre tutto. Io ho fiducia nel lavoro della magistratura ma a noi non dicono mai nulla. Così, quando arrivano questi giorni… sopraggiunge la rabbia. Gli anno passano e noi non abbiamo risposte. Ci arrabbiamo perché non riusciamo a credere che ancora non si è capito nulla. Poi succede qualcosa, una piccola novità investigativa, e torna la fiducia e la positività. Noi continuiamo ad aspettare ma sette anni sono davvero tanti…». Angelina, la vedova di Angelo Vassallo, risponde con un filo di voce all’intervista dei giornalisti de Il Mattino di Salerno. È commossa. Parlare del marito, a sette anni dall’anniversario della sua morte, non è facile per lei. Nella sua mente riaffiorano tanti ricordi. Appena venerdì scorso ha ricevuto una pagaia in legno in ricordo dell’operato a difesa del mare di Vassallo da Leopoldo Catena, direttore sportivo del Circolo Canottieri Napoli, in occasione del raduno nazionale “Benvenuti al Sud”, e questo le ha riaperto ferite mai chiuse. Perché lei è stata una ex kayaker proprio insieme al marito Angelo che ha fatto dell’amore per il mare la sua seconda ragione di vita, dopo la famiglia. Angelina è convinta che da quei 94 accertamenti sul dna possa uscire qualcosa di concreto che possa aiutare gli inquirenti a mettere finalmente dei punti fermi all’inchiesta. Ma, la sua, è solo una speranza. «Noi non sappiamo nulla – ripete – a noi non dicono mai nulla». Non sa cosa pensare e la sua unica speranza è che «l’indagine continui e non si fermi senza una verità». Non si è fatta ancora una idea di ciò che è accaduto, segue le poche indiscrezioni che trapelano di tanto in tanto e commenta: «non so se è una tattica della procura o se sia davvero tutto vero…Speriamo in qualcosa di positivo». E mentre da ieri hanno avuto inizio le prime iniziative per «non dimenticare» il sindaco pescatore crivellato di colpi la notte del 5 settembre del 2010, la sua vedova commenta con amarezza: «l’affetto delle persone fa piacere anche se io resto sempre con l’amaro in bocca… avrei voluto Angelo vicino a me».

Fonte: Il Mattino di Salerno

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