Una mobilitazione immediata e piena di affetto è nata intorno alla famiglia di Nino Ruocco, il 43enne originario del Cilento morto il 3 dicembre a Houston, negli Stati Uniti, dopo essere stato investito mentre aspettava i figli davanti alla scuola.
Nato ad Agropoli e cresciuto a Orria, Ruocco viveva dal 2016 in Texas insieme alla moglie Maria e ai due figli, Leo e Carmen, di 8 e 5 anni. La tragedia, improvvisa e devastante, ha lasciato un vuoto enorme nella comunità cilentana e in quella statunitense che aveva imparato a conoscerlo.
I familiari hanno lanciato una raccolta fondi per affrontare le ingenti spese che li attendono nei prossimi mesi. Nonostante Nino disponesse di un sistema di tutele garantite dal suo impiego alla Exxon, questo non sarà sufficiente a sostenere la situazione venutasi a creare.
La risposta delle comunità
L’iniziativa ha riscosso un’adesione straordinaria: amici, colleghi e vicini di Houston hanno partecipato con grande generosità, così come tanti cilentani che, pur lontani, hanno voluto far sentire la propria vicinanza. Donazioni sono arrivate anche da Germania e altri Paesi europei.
Decine di messaggi di cordoglio continuano a essere condivisi, ricordando Ruocco come un uomo rispettoso, preparato, profondamente legato alla sua terra e alla sua famiglia.
Il Cilento, profondamente colpito dalla notizia, ha sostenuto sin da subito la raccolta fondi, percepita non solo come un aiuto economico, ma come un abbraccio collettivo che unisce Stati Uniti e Italia nel ricordo di una vita spezzata troppo presto.
Nino Ruocco resta così, nel cuore di chi lo ha conosciuto, un esempio di umanità e amore familiare: un’eredità che nessun incidente potrà cancellare.


