PAC, fauna selvatica e valorizzazione dei prodotti agricoli: agricoltori a confronto ad Agropoli

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PAC, fauna selvatica e valorizzazione dei prodotti agricoli: agricoltori a confronto ad Agropoli

L’assemblea provinciale della CIA Agricoltori Italiani di Salerno, svoltasi ieri 30 settembre ad Agropoli, ha rappresentato un importante momento di confronto tra dirigenti, istituzioni e soci dell’organizzazione.

Al centro dei lavori, le prospettive della nuova PAC, la gestione della fauna selvatica e le strategie di valorizzazione delle produzioni agricole. Ad aprire l’assemblea è stato Pippo Greco, presidente provinciale CIA Salerno, che ha posto l’accento sulla difesa del ruolo dell’agricoltore e sull’urgenza di politiche più eque: «La PAC, così com’è, rischia di penalizzare i veri agricoltori. È paradossale che banche e soggetti non agricoli beneficino di risorse a scapito delle imprese agricole. Servono correttivi immediati e garanzie concrete a partire da un prezzo minimo garantito per le filiere , come sostiene da tempo il Commissario regionale Fusco. Senza certezze economiche i giovani continueranno a lasciare la terra e con loro si perde un pezzo del nostro territorio».

Un focus importante ha riguardato i cambiamenti statutari, approvati dall’assemblea, volti a rafforzare la rappresentanza territoriale della Confederazione. Sul tema della fauna selvatica è intervenuto Giuseppe Coccorullo, presidente del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, che ha raccontato le criticità legate ai danni alle colture e alle spese sostenute per i risarcimenti: «Con le somme destinate ai rimborsi avremmo potuto finanziare tante iniziative di sviluppo. Abbiamo attivato centri di raccolta per la carne di cinghiale, che però non trova mercato. È una filiera che potrebbe creare opportunità per i nostri giovani. Il Parco ha inoltre avviato un progetto di recupero di 14 vitigni autoctoni che saranno piantati, e continueremo a sostenere produzioni tipiche come il miele DOP. Dopo trent’anni di attività, il Parco resta a disposizione del territorio come sempre per farlo crescere e conoscere sempre di più».

Il tema è stato ripreso anche dal direttore regionale CIA Campania, Corrado Franci, che ha sottolineato la necessità di ripristinare un equilibrio naturale alterato dall’introduzione di specie non autoctone: «Gli squilibri faunistici derivano spesso da scelte umane che hanno rotto l’equilibrio originario. Il Ministro ha recepito le istanze avanzate anche dalla CIA e ha aperto alla revisione della legge 157 sulla fauna. La strada è quella giusta, ma bisogna accelerare per ridurre i danni agli agricoltori».

In chiusura, il commissario CIA Campania, Carmine Fusco, ha lanciato messaggi chiari sulla direzione futura dell’organizzazione: «I fondi destinati all’agricoltura devono andare agli imprenditori agricoli, a chi ha un codice ATECO coerente con il lavoro in agricoltura, e non a chi acquista terreni solo per percepire contributi senza coltivare. È un’ingiustizia che penalizza i veri agricoltori e che non possiamo più accettare».

Fusco ha poi voluto rivolgere un segnale forte anche alla stessa organizzazione: «La CIA deve tornare a fare il sindacato e a difendere le ragioni dei nostri iscritti. Io sono qui per difendere gli agricoltori, per rappresentare una categoria che è quella agricola, e questo farò insieme a tutti voi per crescere tutti insieme. Non ci interessano altre logiche che lasciamo al passato: al centro ci devono essere gli agricoltori e la loro dignità».

L’assemblea ha ribadito la necessità di puntare su valorizzazione dei prodotti, promozione del brand agricolo e sostegno ai giovani imprenditori, affinché il settore primario possa continuare a essere motore di sviluppo, presidio del territorio e garanzia di futuro per la provincia di Salerno e per l’intera Campania.

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