Esposizione di alcuni periodici del 1861 in Certosa

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Esposizione di alcuni periodici del 1861 in Certosa

In occasione delle celebrazioni della ricorrenza del 150° Anniversario della proclamazione dell’Unità d’Italia, giovedì 17 marzo 2011, nella saletta dell’appartamento del priore della Certosa di Padula, la soprintendenza BAP di Salerno e Avellino, diretta da Gennaro Miccio, espone per la prima volta al pubblico alcuni periodici dell’anno 1861, conservati e ritrovati tra i volumi del patrimonio librario sopravvissuto in Certosa.

L’esposizione dal titolo: “VERSO L’UNITA’ D’ITALIA IN CERTOSA”, è stata curata dalla dott.ssa Eufemia Baratta. I giornali facevano sicuramente parte della piccola “emeroteca” dell’Ordine certosino padulese che in quegli anni occupava ancora stabilmente il Monastero (ivi reinsediatosi dopo il Concordato del 1818, seppure in uno stato di grande decadenza, dovuto alle espropriazioni del precedente decennio francese). Si tratta di due testate giornalistiche di orientamento dichiaratamente cattolico e clericale, che pervenivano regolarmente in Certosa, probabilmente tramite abbonamento postale, con cadenza bisettimanale poichè le uscite erano fissate nei giorni di mercoledì e sabato. Pochi sono i numeri sopravvissuti de L’Aurora: giornale religioso politico; consistenti, invece, quelli de L’Unità Cattolica: foglio periodico religioso, fondato a Torino proprio nel 1861 da Don Giacomo Margotti, il quale, reduce dalla precedente esperienza con L’Armonia, intese, con la direzione del nuovo giornale fare propria la protesta cattolica, ponendolo come organo nazionale di stampa del cattolicesimo papale. Le riviste riecheggiano pienamente il problematico passaggio degli avvenimenti politici in atto: l’affermazione politico-sociale della nuova ideologia liberale, la criticità dei rapporti fra chiesa e stato, iproblemi della compagine ecclesiale e, soprattutto, l’ansia per la conservazione degli ordini religiosi in Italia. Giovedì, 17 marzo 2011, tutti i musei, la Certosa di Padula, i parchi e le aree archeologiche stataliresteranno aperti gratuitamente.

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