XIII settimana della cultura. Alla scoperta delle tombe Lucane: “Le immagini di una aristocrazia italica”

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XIII settimana della cultura. Alla scoperta delle tombe Lucane: “Le immagini di una aristocrazia italica”

La ricchezza della documentazione archeologica pestana offre un campo di studio privilegiato per l’analisi della pittura funeraria sia con la Tomba del Tuffatore, monumento eccezionale per una città greca di V sec. a.C., sia con quelle attestate in modo continuo durante il periodo di egemonia lucana, tra la fine del V ed il primo quarto del III sec. a.C.

Nella seconda metà del V secolo diventa, infatti, ricorrente il costume di dipingere le pareti interne delle tombe con motivi geometrici o vegetali, in conformità ad un uso ben presente in Magna Graecia.

Alcuni decenni dopo si riscontra l’inserzione di un nuovo repertorio basato sulla rappresentazione di scene con personaggi: è il segno di un profondo cambiamento determinato dall’avvento dell’egemonia lucana.

Le pitture sono realizzate con tecnica simile all’affresco, direttamente su un sottile strato di calce posto su un supporto di roccia calcarea della lastra di travertino lisciata. Su questa sottile pellicola bianca si eseguiva prima la divisione della latra in zone. Subito dopo si realizzavano le decorazioni e le scene figurate molto rapidamente, utilizzando pochi colori: rosso, nero, giallo, con qualche aggiunta, raramente, di verde o blu.

Le pitture venivano eseguite sul posto. Tali certezze si fondano sull’osservazione dell’intonaco steso in maniera uniforme e continua sulle quattro lastre nella tomba e sulla realizzazione unitaria delle decorazioni fino al punto che, talvolta, una stessa figura occupa la congiunzione fra le due pareti.

Riservate solo a pochi individui, parte integrante del rituale funerario, visibili solo durante la cerimonia funebre e sigillate con il morto, le pitture di ciascuna tomba erano eseguite rapidamente da due artigiani, come dimostra la differenza di mano. Inoltre, le evidenti impronte di polpastrelli e gomiti, visibili sull’intonaco, confermano la difficoltà degli esecutori nel lavorare in uno spazio tanto esiguo, così come le varie tracce di corde e foglie indicano che la pittura era ancora fresca quando aveva avuto luogo l’interramento del defunto.

Il percorso guidato e gratuito “Le immagini di una aristocrazia italica” che si terrà il 15 aprile presso il Museo archeologico di Paestum alle ore 12,00 in occasione della XIII settimana della cultura ha come obiettivo una chiara disamina di quel numero elevato di tombe dipinte, della loro coerenza, cronologica e topografica, del loro ruolo specifico, quello di esaltare i valori di un gruppo egemone ristretto che ha permesso di studiare questa raccolta di pitture come una sorta di atlante etnografico e di aprire squarci sul modo di essere, di pensare e di rappresentarsi di una comunità italica, i Lucani, che erano giunti ad impadronirsi di una delle più importanti città greche.

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